Creative Zen Microphoto - Prova su strada
Il touchpad di cui è dotato il Creative Microphoto non è un esempio ideale di ergonomia. Anche se la sensibilità è regolabile su tre livelli, sarà necessaria un po' di pratica per controllare i brani e navigare nei menù in maniera veloce e precisa. Anche quando acquisterete dimestichezza con i comandi, interagire senza guardare il dispositivo è sempre un'impresa. Se sfiorerete accidentalmente una zona sbagliata attiverete il comando errato; non potrete, come succede con i classici pulsanti, tastarli per capire se state per premere quello esatto.
Per quanto concerne l'autonomia, con una ricarica completa potrete ascoltare circa tredici ore di musica a volume moderato. Considerando la presenza di un hard disk e di un display a colori questo risultato è più che discreto; tuttavia, se necessitate di maggiore autonomia potrete acquistare una batteria extra.
La qualità audio, con le cuffie di serie, è discreta. Il suono è ricco e profondo; le basse frequenze sono ben riprodotte ma, come capita spesso, la copertura dello spettro è incompleta e in questo caso a perderci sono le frequenze più acute. La regolazione tramite l'equalizzatore può ampliare lo spettro e risolvere in parte il problema, anche se rimane una predominanza delle frequenze medie e basse. Tuttavia, considerando la media dei riproduttori MP3, il Microphoto si comporta abbastanza bene, riproducendo un suono pieno e caldo. Le cuffie di serie non sono però all'altezza di quanto offre il Microphoto. Con il volume al massimo, che si limita comunque a un livello accettabile e tranquillamente sopportabile, le cuffie sono vicine al loro limite; con una registrazione che enfatizza molto i toni bassi notiamo una saturazione dei suoni che crea fastidiosi disturbi; chiaramente, con un volume moderato, non noterete alcun problema.