Provider italiani bastonati: obbligati alla neutralità della rete

Il Parlamento UE ha approvato la linea della neutralità della rete con poche eccezioni. Vale la non discriminazione dei pacchetti dati.

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a cura di Dario D'Elia

Giornata nerissima per gli operatori TLC europei: l'ultima versione del "pacchetto telecom" approvata dal Parlamento Europeo stabilisce regole ferree per la neutralità della rete. Oltre alla questione del roaming, sono senza dubbio le nuove garanzie per i consumatori digitali a tenere banco.

Il concetto è semplice: gli operatori non potranno accordarsi con i fornitori di servizi per privilegiare i rispettivi prodotti. Ad esempio sarà impossibile per un'azienda come Telecom Italia stringere una partnership con Mediaset o Sky che preveda una corsia preferenziale indiscriminata per i loro servizi di streaming. 

Neutralità

Allo stesso tempo il voto di oggi ha ribadito che non si possono bloccare o limitare in alcun modo servizi di ogni tipo (come ad esempio VoIP o file sharing): vale quindi la non discriminazione dei pacchetti dati. Insomma, i servizi specializzati ad alta qualità (dal video on demand alle aplicazioni cloud) sono accettabili solo ed esclusivamente se non vi sono effetti collaterali sulla disponibilità o la qualità dei servizi di accesso offerti ad altre aziende o fornitori.

E prevista comunque una lista di casistiche eccezionali che consentirà ai provider di bloccare o rallentare i servizi Internet. Si parla ad esempio del caso in cui vi sia un ordine della magistratura, l'esigenza di preservare la sicurezza del network o prevenire eventuali temporanee congestioni. Le misure di gestione del traffico dovranno essere sempre "trasprenti, non discriminatorie e proporzionate", in ogni caso non prolungabili oltre il necessario.