Puntare su Ultra HDTV, altro che 3D: vera rivoluzione

Il futuro è nella televisione ad altissima risoluzione (Ultra High Definition Television) e non tanto nel 3D. Il parere della European Broadcasting Union è chiaro e i motivi di questa presa di posizione anche. In fondo il 3D non può essere supportato da tutti i broadcaster, non si adatta a ogni tipo di programma TV e fondamentalmente non nasce per tutti i generi di telespettatori.

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

Il futuro della televisione è nell'ultra alta definizione (Ultra High Definition Television – UHDTV) più che nel 3D. Questo il parere di Ingrid Deltenre, direttore della European Broadcasting Union (EBU) ovvero la più grande associazione mondiale di operatori pubblici e privati del settore della tele-radiodiffusione su scala nazionale. E per UHDTV si intende un nuovo standard in via di approvazione che vanta una risoluzione di 7.680 × 4.320 pixel – praticamente 16 volte l'HDTV e un effetto simile a quello delle proiezioni IMAX.

UHD

Durante l'ultimo Prix Italia di Torino, il più antico concorso internazionale per programmi radio, tv e web, Deltenre ne ha approfittato per smitizzare il successo delle tecnologie 3D applicate all'ambito televisivo. Se da una parte ha riconosciuto quale sia l'apporto benefico per le casse delle major di Hollywood (circa il 20% delle entrate delle sale), dall'altra è evidente che si tratta di una soluzione che non può essere supportata da tutti i broadcaster, non si adatta a ogni tipo di programma TV e fondamentalmente non nasce per tutti i generi di telespettatori.

Il 3D com'è risaputo in alcune persone genera fastidio, prova ne sia che i produttori consigliano ai più sensibili brevi pause. In ogni caso l'utilizzo per periodi troppo lunghi genera maggiori disagi rispetto alla televisione tradizionale. Quindi è evidente che non è adottabile in ogni contesto. E questo è il primo difetto che si scontra con le caratteristiche di "universalità" su cui punta la TV pubblica.

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In secondo luogo, sempre secondo Deltenre, le riprese 3D richiedono al momento distanze ravvicinate (almeno 4/5 metri) per esprimere il meglio del potenziale. In caso contrario si ottiene una sorta di effetto (visivo) innaturale che gli addetti ai lavori chiamano "teatro delle marionette". Effettivamente anche in Avatar le immagini in campo lungo erano meno credibili di quelle in primo piano.

Infine è evidente che solo alcuni broadcaster sono in grado di offrire tali prestazioni, e non è un caso che si inizi a vedere qualcosa solo sulle Pay-TV. 

Quel che desiderano un po' tutti invece è l'alta risoluzione, e in prospettiva quella altissima. Normale infatti che si vogliano valorizzare i televisori LCD o Plasma di ultima generazione. Se si parla di soldi Pubblici non si posso dimenticare le esigenze della cittadinanza.

Insomma, per Deltenre lo sviluppo dell'Ultra High Definition Television rappresenta un'opportunità prioritaria poiché offrirà un'immagine con più dettagli favorendo un coinvolgimento paragonabile al 3D e forse superiore.  

Perché sprecare tempo sul 3D quindi, considerato che la TV UHDT necessita di uno spettro più ampio? Tanto vale ottimizzare gli investimenti, secondo il direttore dell'EBU.

Concordiamo sul fatto che il 3D possa dare molto al Cinema di genere, ma è anche vero che chiunque farebbe carte false per ottenere il massimo della risoluzione possibile sugli schermi. Chi è cresciuto con il gioco su PC può confermare.