Qtrax, già puzza di aria fritta

Le major non hanno mai firmato alcun contratto con Qtrax; trattative in alto mare e inaugurazione online rimandata

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a cura di Dario D'Elia

Qtrax avrebbe dovuto salvare le anime di milioni di sharer musicali, ma alla fine non ha mantenuto neanche una promessa. Presentato ieri in pompa magna al Midem di Cannes, e svenduto come il servizio musicale online definitivo e gratuito, eccolo adesso spiumato di ogni velleità. Le major hanno infatti dichiarato di non aver siglato ancora alcun contratto di distribuzione. In pratica, Qtrax pare essere già scaricabile negli Stati Uniti ma non è chiaro quali siano le sue frontiere di legalità.

Warner, Sony-BMG, Universal ed EMI sono probabilmente in trattativa, ma niente di più. E intanto lo scherzetto è costato agli azionisti di Qtrax ben 25 milioni di dollari in Borsa. Una cifra sufficiente per intraprendere un'azione legale per frode, secondo l'esperto della Columbia University John Coffee. "Probabilmente ci saranno delle cause", sostiene Cofee. "E non escludo l'intervento della SEC (l'ente di controllo)".

Justin Kazmark, portavoce della Qtrax, non ha voluto commentare la situazione e gli eventuali rischi dovuti alla divulgazione di informazioni false. Insomma, un milione di dollari per presentare al Midem un servizio che non esiste. E dire che al lancio hanno cantato anche James Blunt e LL Cool J; loro sì, reali.