Qualità dell'immagine

Una domanda che sempre più fotografi "indecisi" si pongono prima di un acquisto importante. In questo servizio cerchiamo di fugare tutti i dubbi per chi non avesse ancora le idee chiare...

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a cura di Tom's Hardware

La qualità dell'immagine dipende da tre fattori importanti: l'obiettivo, il sensore e il processore e di conseguenza gli algoritmi utilizzati dal costruttore per ridurre, ad esempio, il rumore agli alti ISO. Quindi, ad un primo esame, a parità di obiettivo e di sensore, non ci sono motivi per ritenere la qualità di una reflex superiore a quella di una mirrorless o viceversa.

In realtà, il fatto che in una mirrorless il tiraggio sia più ridotto ha però dei benefici anche dal punto di vista ottico e conseguentemente sulla risoluzione dell'immagine. Cerchiamo di capire il perché osservando il disegno sotto:

Foto 08

Con il numero "1" si è indicata la quota che rappresenta il tiraggio, variabile da obiettivo ad obiettivo a seconda di come è posizionata l'ultima lente, diversa dalla distanza denominata flange back - dalla flangia al sensore - che per tutti i modelli Fujifilm è di soli 17,7 mm. Il tiraggio può essere così ridotto proprio perché, a causa della grande apertura della baionetta, gli elementi ottici posteriori possono essere fatti "entrare" nel corpo macchina fino a 7,5 mm oltre la superficie della flangia di montaggio e avvicinati al sensore (cosa impossibile nelle reflex, perché si andrebbe ad urtare lo specchio!), riducendo al minimo la distanza di back focus di ciascun obiettivo per ottenere la più alta risoluzione ai bordi dell'immagine. In tal modo, infatti, vi è minor dispersione dei raggi luminosi che arrivano diretti e perpendicolari al sensore.

Ciò non è del tutto vero per le mirrorless full frame, perché il cerchio di copertura più ampio a causa del sensore più grande e l'elevato angolo con cui lo stesso "vede" i raggi periferici, genera a tutta apertura evidenti fenomeni di vignettatura (caduta di luce ai bordi).

Se il sensore Micro Quattro Terzi è da molti ritenuto il compromesso ideale fra prestazioni e dimensioni in una mirrorless, il più grande APS-C (23,6 x 15,6 mm), adottato da Fujifilm, Canon e Sony, offre una marcia in più ed un ulteriore step qualitativo, anche se comporta la realizzazione di obiettivi più grandi rispetto a quelli del formato Micro Quattro Terzi o CX 1", utilizzato da Nikon. E poi ci sono i full frame della Sony A7 II e della Leica SL...

Foto 09
Confronto fra le dimensioni dei sensori nelle fotocamere digitali. Le reflex adottano APS-C (di dimensioni leggermente diverse fra Canon e Nikon) e full frame, le mirrorless tutti i formati sino a 1"

Occorre anche precisare che le prestazioni di cui è capace un sensore - rumore agli alti ISO, rapporto S/N, range dinamico e tonale, sensibilità ai colori - non dipendono soltanto dalla sua grandezza, ma anche dalla tipologia costruttiva, dalla presenza di eventuali micro-lenti in grado di focalizzare il fascio luminoso sui fotositi, dalla struttura della matrice colore RGB e dalla presenza o meno del filtro ottico passa-basso.

Un sensore come il Fujifilm X-Trans CMOS, pur essendo APS-C, ha prestazioni confrontabili con un full-frame grazie ad un particolare filtro RGB con una matrice a disposizione dei pixel altamente casuale che controlla l'effetto moiré e la generazione di falsi colori, oltre a contenere il rumore agli alti ISO.

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