Rapidgator torna online: detentori di copyright bastonati

Il Tribunale del Riesame di Roma ha dissequestrato il presunto sito pirata Rapidgator poiché il blocco dei DNS è stata considerata una misura troppo severa. Sarebbe bastato chiedere la cancellazione dei link illegali.

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a cura di Dario D'Elia

Il presunto sito pirata Rapidgator è stato dissequestrato per volere del Tribunale del Riesame di Roma. Il sito in questione rientrava in quel gruppo di 27 che il 15 aprile era stato bloccato dalla Procura di Roma per diffusione illegale di materiale protetto da copyright.

Due giorni dopo l'avvocato IT Fulvio Sarzana aveva depositato ricorso per Rapidgator. Oggi il tribunale gli ha dato ragione ridimensionando la precedente ordinanza emessa dal gip Massimo Di Lauro.

Rapidgator

"Mi sembra sia stato affermato il principio importante della necessaria previa attività sul sito che si ritiene violare il diritto d'autore, anche e soprattutto se tale sito si trovi all'estero, a prevalenza dell'azione diretta nei confronti dei provider. Ciò in linea con i principi del resto espressi in maniera lineare dal Digital millenium copyright act statunitense, a cui pressoché tutti i cyberlocker si richiamano", ha commentato Sarzana. In pratica prima si contatta il sito, poi in caso estremo si procede con il provider.

Il collegio dei giudici, presieduto da Franca Amadori, ha ritenuto l'azione di oscuramento attraverso i provider troppo invasiva. Da ricordare infatti che la vicenda risale all'anno scorso, quando un piccolo distributore italiano lamentò la diffusione illegale del film "Un Mostro a Parigi". Ai tempi avrebbe potuto segnalare la presenza dei link nei risultati di Google direttamente al colosso statunitense, che vanta un dipartimento preposto a questi casi.

Secondo il giudice il sequestro non è l'unica opzione "all'indicata inefficienza di rimedi meno drastici [...] sempre che risulti documentata e dimostrata l'incapacità della società ricorrente di reprimere le condotte tese a diffondere tale opera sul sito da essa gestito".

Il sito rapidgator.net sarà quindi ripristinato "ai fini di archiviazione per conto terzi posto che non è stato attuato, finora, alcun tentativo di ottenere la cancellazione dell'utente responsabile della violazione". 

In sintesi, siamo di fronte a una presa di posizione rivoluzionaria per la giustizia italiana. Viene accolta implicitamente la procedura statunitense del notice and take down (notifica ed elimina). Per Sarzana si tratta di un principio preventivo "come parametro della proporzionalità e gradualità della misura del sequestro preventivo di un sito web". 

Il problema forse è che attualmente l'ordinamento italiano non ha una legge come il DMCA (Digital Millennium Copyright Act), quindi bisogna affidarsi ogni volta alle interpretazioni più o meno restrittive dei giudici. Ovviamente è la legge che andrebbe cambiata per far fronte alle rinnovate esigenze del mercato digitale.