RapidShare campa, Megaupload crepa tra 2 settimane

I dati presenti sui server Megaupload non saranno cancellati prima di due settimane; intanto pare che molti utenti abbiano riscoperto RapidShare. Tante le differenze tra le due piattaforme di file hosting, a partire dai rispettivi fondatori.

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a cura di Dario D'Elia

L'eutanasia di Megaupload sta favorendo RapidShare, la più famosa piattaforma europea di file hosting. Mentre tutti si stanno ancora interrogando sul destino della prima grande vittima della recente mareggiata anti-pirateria, le statistiche Alexa sembrano aver rilevato un aumento del traffico sul cugino svizzero

È evidente che il cambio di rotta di numerosi operatori del settore (Fileserve, Uploaded e gli altri imitano Filesonic: è finita!) stia influenzando i flussi migratori degli utenti-pirata. RapidShare è tra i 50 siti più trafficati del mondo e grazie alla residenza nel Cantone svizzero di Zug forse gode ancora di qualche trattamento di favore.

Rapidshare: cucù!

Sappiamo che i partner tecnici statunitensi di Megaupload, Carpathia Hosting e Cogent Communications, hanno concesso ancora due settimane di ossigeno prima di formattare i server. Ma indicativamente è finita. Forse la difesa riuscirà a recuperare qualche file di cui ha bisogno, e forse la stessa opportunità sarà offerta ad alcuni utenti. Resta il fatto che Megaupload ha chiuso con questo mercato, almeno nella sua forma illegale.

RapidShare, che ha giocato le sue carte davvero alla grande (RapidShare, innocente anche se amico dei pirati), è invece ancora lì. Tra il 2010 e il 2011 ha speso circa 600mila dollari per fare lobbying al Senato e al Congresso statunitense. Tutto sotto la luce del Sole come conferma il regolare contratto stipulato con la società specializzata Dutko Worldwide e il documento archiviato presso il Center for Responsive Politics.

Sopra la panca...

Ma qui siamo di fronte anche a due condotte diverse: mentre Kim Dotcom si mostrava in compagnia di belle donne, super car e jet privati, lo svizzero (d'adozione) Christian Schmid meditava su ogni mossa in lunghe passeggiate in mezzo agli alpeggi.

E così, a parte qualche promessa e qualche account sospeso, RapidShare continua a essere uno strumento per la condivisione di file pirata. Ovviamente si mostra disponibile alla collaborazione quando un detentore di copyright bussa alla porta, ma in fondo questo avviene sia perché è più conveniente sia perché questo è lo stile della casa. "È timido", dice l'avvocato Daniel Raimer parlando del fondatore di RapidShare. "Non ama particolarmente le persone. Non è per le chiacchiere [...] cammina anche piuttosto silenziosamente".