Raspberry Pi fatto in UK e non in Cina, etico ed ecologico

La fondazione Raspberry ha portato parte della produzione in Gran Bretagna, grazie anche all'aiuto di Sony. Per sostenere il lavoro locale, ma anche per cercare prodotti etici ed ecocompatibili.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Il Raspberry Pi si produce nel Regno Unito, e la fondazione omonima vuole abbandonare la produzione in Cina. L'annuncio è stato pubblicato ieri, proprio mentre scoprivamo che è pronta la versione 2.0 del mini computer da 25 dollari.

Questo cambiamento - che sarà certamente gradito da molti - è possibile grazie a una speciale collaborazione con Sony. L'azienda giapponese infatti ha messo a disposizione uno stabilimento produttivo nel Galles.

La dicitura Made in in UK sul Raspberry Pi

"Il sistema di controllo di Sony è leggendario, la loro capacità di produrre in fretta e bene è superba, e hanno già investito 50.000 sterline […] solo per noi. Possono anche farsi carico dell'enorme lavoro che rappresenta assicurarsi che le parti usate abbiano un valore etico aggiunto e siano prodotte con alti standard di ecocompatibilità".

Lo stabilimento si trova a Pencoed, e vi si produrranno circa 30.000 Raspberry Pi al mese. Un'attività che servirà a creare circa 30 nuovi posti di lavoro nella zona. Una parte della produzione del Raspberry Pi per ora resta in Cina, invece, in attesa che sia possibile portarla completamente in Gran Bretagna o almeno in Europa. I Raspberry Pi prodotti in terra anglosassone riportano la dicitura "Made in UK".

Inizialmente la fondazione Raspberry aveva scelto di produrre il Pi in Cina perché il volume della produzione era molto basso, e non era stato possibile trovare una soluzione economicamente sostenibile "in casa". Non appena la situazione è cambiata però, ecco che il piccolo computer è tornato a parlare inglese, almeno in parte.

Lo stabilmento Sony di Pencoed, South Wales

La scelta di Eben e Liz Upton è possibile anche (soprattutto) per il fatto che la loro è una fondazione senza scopo di lucro, ma non per questo è meno rilevante. In qualche modo la fondazione Raspberry sta facendo molto più che produrre un mini computer economico. Il Raspberry Pi si potrebbe anche vedere come un simbolo, che ci racconta come l'elettronica possa essere davvero alla portata di tutti, e allo stesso tempo portare con sé valori etici ed ecocompatibilità.

Certo, non è il caso di pensare che questo oggetto sia portatore di santità, ma è senza dubbio un po' più "pulito" di ciò che possiamo trovare nei negozi. Una lezione di cui Apple, Samsung, Microsoft, Dell e così via potrebbero prendere nota, se il tema della responsabilità etica delle aziende fosse vero - e non l'ennesimo sforzo dei reparti marketing.