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a cura di Alessandro Crea

Fino ad oggi c'è un solo modo per specializzarsi in chirurgia: fare pratica diretta sui pazienti. La startup londinese FundamentalVR però ha messo a punto un nuovo metodo per la formazione dei chirurghi del futuro, unendo dispositivi per la realtà virtuale economici e di larga diffusione e strumenti di feedback aptico.

Il set è formato da un normale visore HTC Vive, unito però a due manipolatori tridimensionali a forma di pennino e consente di fare esperienza di interventi reali su pazienti virtuali, eliminando così qualsiasi rischio legato all'inesperienza e di apprendere allo stesso tempo in modo efficace.

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Secondo il CEO di FundamentalVR Richard Vincent, la realtà virtuale è già uno strumento fondamentale nella formazione chirurgica, e diversi studi ne sottolineano i benefici per gli studenti, ma purtroppo i costi elevati e l'inerzia delle istituzioni ne limitano l'adozione. "un buon paragone è con la formazione dei piloti commerciali", ha dichiarato. "I simulatori di volo sono ormai parte integrante della loro formazione e così dovrebbe essere per i chirurghi".

Gli sviluppatori si sono anche avvalsi della consulenza di un team di esperti tra cui chirurghi praticanti, così da regolare il feedback aptico degli strumenti in modo da restituire un'esperienza il più possibile simile a quella reale. Il principale vantaggio della soluzione di FundamentalVR però consiste soprattutto nei costi. Un dispositivo tradizionale di questo tipo costa solitamente attorno ai 100mila dollari, con costi annuali di manutenzione vicini ai 25mila dollari, mentre il dispositivo di FundamentalVR costa 7500 dollari, con pacchetti di assistenza di vario tipo, che comunque non superano alcune centinaia di dollari.

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L'adozione della propria soluzione in un numero crescente di ospedali e università a fini formativi però non è l'unico utilizzo che si può fare di FundamentalVR. Secondo il CEO infatti in un prossimo futuro la modellazione software potrebbe consentire di convertire i dati di un determinato paziente in un modello tridimensionale su cui esercitarsi prima dell'intervento vero e proprio, riducendo così ulteriormente i rischi.