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a cura di Pietro Civran

Nota sull'autore - Contributo della Community di Tom's

Pietro Civran fa parte del forum di Tom's Hardware, conosciuto con il nome di "fakerone". Studente al quinto anno di Liceo Scientifico e appassionato di hardware e audio.

Custom Art è un'azienda polacca specializzata in CIEM, ovvero auricolari creati su misura per avere la forma esatta dell'orecchio del cliente. Per questa recensione abbiamo ricevuto il modello universale Fibae 3, in quanto non avevamo a disposizione i calchi delle nostre orecchie. Gli auricolari dell'azienda possono essere plasmati a piacimento, permettendo di creare dei piccoli gioielli, con la possibilità di scegliere anche il materiale, acrilico o silicone. 

La serie FIBAE (FLAT IMPEDANCE BALANCED ARMATURE EARPHONE), si compone di tre CIEM, con un numero di driver interni variabile. Il nome rispecchia il loro numero: il modello provato ha 3 driver, un sub-low, un fullrange e un tweeter, tutti e tre progettati dal team di Piotr.

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Questa tecnologia, cavallo di battaglia dell'azienda, tenta di rendere universali gli auricolari che si basano su di essa, ovviando a un problema molto conosciuto: finora le cuffie dipendevano molto dall'impedenza in uscita dell'amplificatore e potevano variare sensibilmente tra diverse sorgenti, mentre grazie a FIBAE, sono esenti da tale difetto e possono così garantire migliori prestazioni in più contesti di utilizzo. Per maggiori approfondimenti rimandiamo al loro sito ufficiale, dove il concetto viene spiegato in maniera più approfondita.

Le Custom Art Fibae 3, dal prezzo di partenza di 525 euro, si possono ordinare dal sito del produttore e personalizzare tramite il configuratore. Una pagina mostra un modello 3D degli auricolari, e una serie di menu a tendina permettono di attuare modifiche di ogni genere, fino al raggiungimento del design che più soddisfa. Come detto in precedenza, è possibile modificare anche il materiale: acrilico, più orientato a chi apprezza il design, o silicone, per chi desidera comodità ed isolamento, anche se sembra avere una durata minore. 

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Oltre agli auricolari è possibile modificare il cavo, removibile e di ottima qualità. In ogni caso, la spesa non supera i 650 euro, comprendendo ogni modifica possibile. Un prezzo che, nel campo degli audiofili è ancora considerato abbordabile, trattandosi di prodotti "mid-level".

Design e materiali

Le cuffie arrivano in un'anonima scatola di cartone nero, che una volta aperta rivela un numero discreto di accessori:

  • Un case Peli 1010 e uno meno corazzato ma più portatile
  • Attrezzi per la pulizia della cuffia
  • Un biglietto che funge sia da garanzia che da mini-guida
  • Le cuffie, poste all'interno del case Peli
  • Alcuni gommini, di 4 diverse misure (in questo caso inclusi perché si tratta di una versione non custom)

Insomma, per 525 euro ci saremmo aspettati qualcosa in più. Un biglietto di ringraziamento avvisa di non ascoltare troppo a lungo a volumi alti con una simpatica tabella: un tocco molto apprezzato.

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Il design, avendo anche la possibilità di poterle configurare a piacimento, non può che essere di alto livello. Non appena prese in mano, si apprezza la vista dei driver interni, possibile attraverso le capsule auricolari semi-trasparenti, nel mio caso (design scelto da Piotr) viola.

Nel caso le opzioni non siano sufficienti, è sufficiente contattare il supporto via mail per raggiungere un grado di personalizzazione ancora più avanzato. L'acrilico tende ad essere fragile: bisogna trattarle con cura, ed evitare il più possibile colpi, altrimenti si rischia di far crepare l'auricolare. Sebbene venga assicurato che alcune micro-crepe non influiscano sulla resa sonora, consigliamo comunque di agire con cautela, sia per preservarne l'estetica che le funzionalità.

Il cavo estraibile, usa un connettore a 2 pin, e pur essendo di buona qualità, è facilmente sostituibile con uno aftermarket se lo si reputasse necessario. Possiede un piccolo anello in schiuma, molto comodo e, se necessario, con un piccolo sovrapprezzo è disponibile un microfono in-line.

Ergonomia e isolamento acustico

Il foam si adatta in maniera quasi istantanea alla forma dell'orecchio, rendendo gli auricolari comodi sin dal primo momento. L'auricolare poggia inoltre sul padiglione, evitando di creare eccessiva pressione sul canale uditorio, al contrario di quanto accade con altri modelli in-ear.

Purtroppo i gommini in dotazione con l'esemplare in prova non si adattavano in maniera perfetta con le mie orecchie, ma è una problematica che non avviene nel caso di auricolari customizzati.

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L'isolamento acustico è, di base, ottimo e possiamo affermare con sicurezza che nella versione personalizzata sarà ancora migliore. Rispetto alle Beyerdynamic Byron che ho usato finora, i rumori esterni vengono maggiormente filtrati. Se da un lato l'isolamento acustico rappresenta un notevole pregio, dall'altro rende l'indossabilità più ostica. In situazioni caotiche, come prendere un autobus all'ora di punta o dimenarsi tra la folla, l'inserimento richiede infatti un movimento più complesso rispetto a quanto siamo abituati a fare con i normali auricolari in dotazione con i nostri smartphone.

Audio

Dovendo riassumere il comportamento di questi auricolari con un solo aggettivo, questo sarebbe sicuramente "preciso". Una precisione così fine da far risaltare anche tutti i difetti audio nati in fase di registrazione, oltre che il normale rumore dovuto alla compressione.

Il primo test è stato effettuato usando una Playlist di Spotify, con i brani salvati in locale: l'impressione è stata quella di ascoltare un audio riprodotto da una vecchia radio, proprio a causa della bassa qualità del file. La situazione cambia però drasticamente se viene riprodotto un file flac, campionato con tutti i crismi. In tal caso la resa acustica lascia letteralmente a bocca aperta.

Colpiscono soundstage e spazialità della riproduzione: in tal caso il suono è talmente accurato che nell'ascolto di "Melt Away" degli "Omnilitica", la porta che si chiude nella parte iniziale sembrava davvero molto vicina, così come si avvertivano i passi sempre più vicini dell'artista. Un'accuratezza superiore anche rispetto alle Hifiman HE400i, che sebbene non siano famose per tale caratteristica, avevano comunque lasciato un'ottima impressione.

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Ottima la spazialità e il dettaglio, pur necessitando di altrettanto ottimi file per dare il meglio di sè. Non sembrano necessitare di amplificatori molto potenti, anzi: passando da telefono a alcuni lettori e usandole anche con uno Schiit magni, il suono quasi non variava. La tecnologia FIBAE funziona in maniera ottimale.

Guardando il grafico fornito dall'azienda stessa, si ottiene subito un'idea della timbrica che questi auricolari hanno, che rispecchia totalmente le nostre aspettative.

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BASSI: assieme al dettaglio e alla precisione il loro punto forte. Non troppo dominanti ma molto presenti, vanno davvero molto a fondo: ricordano molto quelli delle Hifiman, ma sono più decisi. Davvero ottimi. Sub-bass molto presente, ma non martellante anzi, mantiene un ottimo dettaglio, senza invadere le altre frequenze.

MEDI: ben riprodotti, con un timbro leggermente più caldo ma che si mantiene molto naturale, senza risultare "affilato". Anche in questo caso, il dettaglio è elevato, ma leggermente nascosto dalle frequenze più alte. Era già stato preannunciato che queste cuffie tendevano al brillante, ed effettivamente così è, ma senza sfociare nel tagliente.

ALTI: contribuiscono largamente alla resa brillante degli auricolari. Tono un po' caldo, controbilanciano la fascia bassa in maniera ottimale, creando armonia, sacrificando un po' di chiarezza, ma rimanendo ottimi. Non sibilanti come quelli delle BeyerDynamic, sempre a patto di usare file sorgenti adeguati. Mai stancanti, il che è ottimo.

SORGENTI: Come anticipato, sono molto facili da pilotare. Già dal telefono risultano ottime, e sebbene scalino bene con prodotti di maggior qualità, non si sente la necessità di usarli per poter godere di piena funzionalità. Un risultato che non ci saremmo aspettati: considerando il prezzo, non avremmo mai pensato che sarebbe stato sufficiente l'utilizzo di uno smartphone per poter sfruttare questi auricolari.

In ogni caso, se si vuole davvero trarre il massimo beneficio, consigliamo l'uso di un buon DAC e in primis l'utilizzo di file audio con elevata qualità, Il rumore di fondo, grazie anche alla tecnologia FIBAE, è quasi nullo. Anche in questo caso il risultato è sorprendente, soprattutto considerando che i telefoni sono noti per provocare tanto rumore digitale

Verdetto

Tenendo in considerazione il prezzo, non ci aspettavamo tale qualità nella riproduzione e flessibilità di utilizzo, ma dopo averle utilizzate, ci si ricrede in fretta. Considerando come metro di paragone le Hifimann HE400i, queste Custom Art Fibae 3, convincono appieno.

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Design accattivante, ottimo suono, un prezzo ancora raggiungibile, considerando che si parla di prodotti comunque dedicati ad un pubblico di veri appassionati di audio, un'ottima comunicazione e supporto dal team di sviluppo. Si possono consigliare senza alcun problema sia agli audiofili più navigati, sia a chi si approccia a questo fantastico mondo.


Tom's Consiglia

Stai cercando degli auricolari con cavo economici ma in grado di restituire una buona acustica? I Brainwavz B200 sono la scelta giusta.