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a cura di Tom's Hardware

Huawei Freebuds

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CONTRO: Non si adattano a tutti i tipi di orecchie, qualche problema software e di connettività, qualità audio sotto le aspettative.

VERDETTO: Alcuni problemi di indossabilità non li rendono idonei per tutti e per tutte le attività. La qualità audio non è all'altezza delle aspettative, e qualche problema software inficia le prestazioni di connettività. Provateli prima di acquistarli, se li troverete comodi e saldi nell'orecchio, allora potreste valutarne l'acquisto, a patto che Huawei risolva i problemi software con un aggiornamento del firmware.

I FreeBuds rappresentano la risposta Huawei alle Airpods di Apple, ma anche alle Icon X di Samsung, le Elite di Jabra, le Jaybird RUN e in generale tutte le cuffie "True Wireless" oggi disponibili. Tuttavia, considerando il design, le cuffiette dell'azienda di Cupertino rappresentano certamente il principale concorrente.

Connettività wireless totale, 10 ore di autonomia (3 ore per singola carica), sensori che rilevano quando le indosserete, superficie sensibile al tocco, microfono con cancellazione del rumore e certificazione IP54 sono le caratteristiche principali delle FreeBuds.

Come sono fatte

La forma è simile a quella degli Airpods, cioè sono delle classiche cuffiette, niente a che vedere con le forme ergonomiche ricercate di altri modelli come le Elite di Jabra, pensate per essere più compatte e per sfruttare la forma dell'orecchio come punti di ancoraggio. Ma come quest'ultime l'auricolare è di tipo in-ear, quindi dotato di una protuberanza fatta per inserirsi all'interno dell'orecchio, diversamente dagli auricolari Apple.

Leggi anche: Recensione auricolari Apple Airpods, senza filo e intelligenti

Assieme ai FreeBuds viene fornita una custodia a conchiglia che permette di alloggiare gli auricolari e nel contempo ricaricare la batteria. Un connettore USB-C sul retro permette di ricaricare la batteria, mentre un pulsante permette di avviare il pairing bluetooth (pressione per 2 secondi) o di resettare gli auricolari (pressione di 10 secondi).

La superficie posteriore di entrambi gli auricolari è sensibile al tocco. Vedremo fra poco i comandi che permette di inviare.

Indossabilità

Aprire la custodia, estrarre l'auricolare e infilarlo nell'orecchio è semplice e veloce. La custodia è ben realizzata così come il meccanismo di chiusura, sicuro ma anche facile da aprire in totale sicurezza. Il posizionamento orizzontale permette di afferrare il gambo con due dita senza rischio che vi sfuggano di mano. Inoltre appena inserite nell'orecchio udirete un segnale acustico che vi conferma l'attivazione.

Il design della cuffietta non richiede sforzi per inserirla nell'orecchio, cosa che non si può dire per i modelli più sagomati che necessitano sempre di qualche movimento di aggiustamento per indossarli correttamente. L'operazione da fare appena ricevete una chiamata per rispondere direttamente dall'auricolare è semplice e veloce. Potrete indossare anche un solo auricolare, iniziare la chiamata e con tranquillità indossare il secondo, se vorrete.

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Abbiamo tuttavia notato che, una volta indossati, gli auricolari non erano ben saldi all'interno dell'orecchio, nonostante con movimenti normali non ci è mai capitato che ci cadessoro, ma per perderli è bastato muovere velocemente la testa o simulare una corsa. Abbiamo quindi cercato delle cuffiette più grandi che potessero offrire una presa più salda, ma siamo rimasti sorpresi dal vedere che le cuffiette presenti all'interno della confezione erano tutte della stessa dimensione. Probabilmente cambiano leggermente in dimensioni, ma ad occhio non si nota, mentre al tatto si percepisce una consistenza differente. In ogni caso abbiamo provato tutte le cuffie a disposizione, e la situazione è sempre rimasta la stessa: non siamo mai riusciti a indossarle stabilmente nell'orecchio.

Chi le ha provate non ha orecchie grandi, quindi escludiamo sia un problema di fisionomia. Piuttosto crediamo sia abbastanza sicuro dire che se avete orecchie piccole, probabilmente, vi troverete bene, ma tutti gli altri avranno problemi di stabilità.

I comandi a sfioramento

Con un doppio tap sulla superficie degli auricolari potrete attivare l'assistente vocale, mettere in pausa o in riproduzione la musica, rispondere o agganciare una chiamata telefonica.

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I comandi non funzionano male, solo qualche volta abbiamo dovuto ripetere il doppio tocco. Piuttosto il problema è l'attivazione non voluta. Complice, ancora una volta, il posizionamento non solido nell'orecchio, ogni tanto quanto toccavamo gli auricolari per spingerli e sistemarli nell'orecchio si attivava l'assistente vocale.

Qualità audio

La qualità audio non è male, ma probabilmente non è quella che vi aspettereste da un auricolare da circa 130 euro, soprattutto con tecnologia aptX. Inoltre dobbiamo chiamare in causa un'altra volta l'indossabilità: per un auricolare in-ear l'isolamento passivo è importante, e influisce sulla qualità d'ascolto, e come già detto i Freebuds non eccellono in questa specialità.

Leggi anche: I migliori auricolari wireless bluetooth

Un altro piccolo difetto è il ritardo di comunicazione di circa mezzo secondo, che percepirete quando guarderete un video. La voce è sempre un po' in ritardo rispetto al video.

Prova d'uso

Abbiamo testato i Freebuds per circa una settimana, in cui li abbiamo usati in ufficio, in palestra e in città tra un appuntamento e l'altro, per ascoltare musica e fare chiamate. La prova migliore è stata certamente durante le giornate di appuntamenti, su e giù dai mezzi pubblici e passeggiando per la rumorosa Milano.

Intanto dobbiamo constatare che in una situazione come quella appena descritta, quindi muovendosi in città, non ci è mai capitato di perderli, nonostante la sensazione continua di poca stabilità. Ma è anche vero che veniva spesso spontaneo spingerli e sistemarli all'interno dell'orecchio.

Un ulteriore svantaggio della dimensione ridotta e dalla mancanza di adattatori che permettessero di inserirli più a fondo nell'orecchio, è il mancato isolamento passivo. Camminando nel traffico della città siamo riusciti a fare chiamate telefoniche, ma con il volume al massimo e senza mai raggiungere il comfort d'ascolto desiderato.

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Ascoltare musica è più semplice poiché il volume di uscita è superiore, quindi si copre con la pura potenza il mancato isolamento acustico. Ma, ascoltare un audiolibro, ad esempio, è veramente una pessima esperienza poiché perderete a ogni forte rumore parte del racconto. In Metro l'esperienza d'ascolto è, ancora una volta, pessima.

La qualità della voce del microfono è, tutto sommato, buona. Durante le chiamate che abbiamo fatto non ci è mai stato detto nulla di negativo sulla qualità di comunicazione. Piuttosto devo rilevare qualche problematica nella connessione bluetooth: tenendo lo smartphone a poche decine di centimetri dagli auricolari va tutto bene, ma a volte ci è bastato mettere lo smartphone nella tasca posteriore dei jeans per percepire un po' di interferenze. Non ci è capitato tutte le volte, ma spesso, sintomo di una connettività non esemplare.

Scordatevi invece di usarli in palestra o durante sessioni di corsa o altri allenamenti. La stabilità nell'orecchio, in questo caso, ha un ruolo fondamentale.

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L'autonomia invece non è un problema. Non offrono una durata della batteria da record, è anche leggermente inferiore rispetto a diversi concorrenti, ma a meno che cerchiate un auricolare da tenere indossato per oltre tre ore di fila, andranno bene. Ad esempio abbiamo fatto un'intera giornata, quasi 12 ore dove abbiamo intervallato spostamenti in cui usavamo le cuffie e appuntamenti in cui riponevano le Freebuds nella loro custodia, sempre con la completa autonomia.

Verdetto

I Freebuds offrono sulla carta ottime caratteristiche, ma all'atto pratico, purtroppo, non sono perfetti. Il difetto principale che abbiamo riscontrato è l'indossabilità, e la mancanza nella confezione di cuffiette adeguate che possano migliorare la stabilità nell'orecchio. Oltretutto questo difetto sarebbe risolvibile, o quantomeno mitigabile, dall'inserimento in confezione di un supporto ad aletta da inserire sul corpo dell'auricolare, dato che è prevista una corona in gomma.

Di conseguenza anche la qualità audio né risente, con una resa non all'altezza nel prezzo, e una non sincronizzazione tra audio e video di circa mezzo secondo con pressoché tutte le fonti che abbiamo provato.

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Quest'ultimo difetto potrebbe essere risolto con un aggiornamento software tramite l'applicazione, che ad oggi serve solo per questo scopo e offre una guida veloce all'uso, e nient'altro.

Non escludiamo che se, sarete tra i fortunati la cui fisionomia dell'orecchio permetta una migliore indossabilità, potreste rimanere soddisfatti da questi auricolari, dato che riuscireste a percepire una qualità audio superiore, un miglior isolamento acustico e a limitare gli errori di attivazione della superficie sensibile al tocco, proprio perché non dovrete toccarli spesso per riposizionarli. Certo, anche in questo caso, qualche difetto permarrebbe, ma la situazione sarebbe decisamente migliore.

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Non ci resta che consigliarvi di provarli prima di acquistarli, se potete, e sperare in un aggiornamento software che risolvi alcuni difetti di connettività e soprattutto quello della sincronizzazione. In caso contrario facciamo fatica a consigliarne l'acquisto.


Tom's Consiglia

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