Recensione JBL Charge 2+, l'altoparlante resistente all'acqua ideale per il mare

Recensione del JBL Charge 2+, un altoparlante Bluetooth potente e resistente agli spruzzi d'acqua.

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a cura di Valentina Palladino

JBL Charge 2+

 

Il JBL Charge 2+ è un altoparlante Bluetooth che migliora il modello precedente introducendo il vivavoce e la resistenza agli spruzzi d'acqua.

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CONTRO: Durata della batteria mediocre; niente applicazione mobile.

VERDETTO: L'ultima versione del Charge di JBL aggiunge le resistenza all'acqua e offre suoni migliori, due caratteristiche che migliorano ulteriormente questo altoparlante portatile.

Introduzione

Nel 2013 JBL si è fatta trovare pronta al boom degli altoparlanti Bluetooth con il Charge, che offriva una buona qualità sonora a un prezzo ragionevole. L'anno scorso JBL ha realizzato una nuova versione del suo prodotto, il Charge 2, migliorando la qualità della riproduzione musicale e aggiungendo l'opzione per usarlo come vivavoce per il proprio smartphone. Ora tocca al Charge 2+, che aggiunge la resistenza all'acqua, vari colori e rifinisce ulteriormente i suoni. Con un prezzo di circa 150 euro difficilmente troverete un altoparlante Bluetooth più versatile, o con bassi più potenti.

Design

Il design del Charge2+ è molto simile a quello del suo predecessore. Grande 18,5 x 7,8 centimetri, il 2+ è poco più lungo del Charge 2, e pesa una quarantina di grammi in più (595 grammi in totale), ma non ho notato differenze mentre tenevo in mano la nuova unità. In confronto, il 2+ è leggermente più grande e pesante dello UE Boom (18 x 6,6 cm – 538 grammi).

Il 2+ è disponibile in più colori rispetto al 2. Io ho testato il modello blu, ma ci sono altri sette colori in totale: nero, grigio, arancione, rosa, rosso, verde e giallo.

L'ultimo Charge aggiunge la resistenza all'acqua, un miglioramento gradito. È certificato IPX4, che significa che può sopportare gli spruzzi d'acqua, ma non dovrebbe essere sommerso (l'UE Boom ha la stessa certificazione). La resistenza all'acqua vi permette di ascoltare un po' di musica serenamente anche se siete in piscina a bordo vasca o quando siete all'aria aperta e comincia a piovere.

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All'interno del dispositivo JBL ha inserito due driver da 45 mm per i medi e gli alti, e due radiatori passivi per i bassi che contraddistinguono le due estremità del telaio tubulare. Mentre ascoltate la musica potete osservare e sentire la vibrazione dei due radiatori.

Sul lato superiore trova posto il pulsante d'accensione, quello per il pairing Bluetooth e per il volume, insieme a un tasto che abilità la modalità Social, che permette di collegare fino a tre dispositivi contemporaneamente all'altoparlante. Premendo questo pulsante si può cambiare facilmente il dispositivo che controlla la musica. Potete inoltre rispondere alle chiamate e interrompere la conversazione telefonica con il pulsante vivavoce.

Al di sotto dei tasti per il volume si trova un indicatore che mostra il livello di carica della batteria. È suddiviso in cinque segmenti, in modo da avere sempre una buona idea dell'autonomia residua del dispositivo.

La parte posteriore dell'altoparlante ospita una porta microUSB per la ricarica, una porta USB per caricare altri dispositivi mobile e un jack audio da 3,5 mm in entrata (aux) per collegare dispositivi sprovvisti di connettività Bluetooth, come i lettori MP3 meno evoluti.

Setup

Ho eseguito facilmente il pairing del Charge 2+ con dispositivi iOS e Android. Basta andare nelle impostazioni Bluetooth del vostro dispositivo e selezionare il JBL Charge 2+ durante l'operazione di accoppiamento. Questo altoparlante è tuttavia sprovvisto di tecnologia NFC, per cui dovrete affidarvi esclusivamente alla connessione Bluetooth, o tramite cavo audio.

Ho riscontrato che il dispositivo ha mantenuto una buona connessione wireless a più di sette metri e mezzo, anche con muri che separavano la sorgente musicale dall'altoparlante.

Il Charge 2+ non ha opzioni per regolare la tonalità e JBL non offre applicazioni mobile per modificare questi valori. Bisogna gestire ogni regolazione di questo tipo con le applicazioni per la riproduzione musicale, o tramite le impostazioni audio del dispositivo connesso.

Prestazioni

Il Charge 2 ha fatto grossi salti in avanti rispetto al Charge a livello di qualità sonora, grazie a bassi più potenti e alti più definiti. Il Charge 2+ rifinisce ulteriormente il suono offrendo un maggiore bilanciamento; il suo predecessore spesso aveva bassi troppo accentuati, che rovinavano l'equilibrio delle canzoni.

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Con Uptown Funk di Mark Ronson il basso colpiva con decisione e più potenza rispetto all'UE Boom, anche se quest'ultimo gestiva meglio i fiati squillanti. La batteria in What Kind of Man di Florence + The Machine ha guidato il ritmo con un'intensità che si abbinava bene alla voce di Florence Welch, e complessivamente l'esperienza d'ascolto era molto più ricca di dettagli rispetto all'UE Boom.

La potenza dei bassi si è rivelata positiva anche per la musica acustica. La tromba in Summertime di Miles Davis era dettagliata e gli archi della Sinfonia N. 4 di Beethoven erano corposi e molto nitidi.

Il Charge 2+ è molto potente per essere un piccolo altoparlante portatile. Ho misurato un volume massimo di 95 decibel – la maggior parte degli altoparlanti Bluetooth si ferma a 90 – e non ho avvertito distorsioni fino al raggiungimento dei 90 decibel.

Vivavoce

Il vivavoce del Charge 2+ è mediocre, per non dire di peggio. Le persone con cui ho parlato hanno notato che il microfono ha una qualità quasi uguale a quella del microfono integrato nell'iPhone. Tuttavia, dal mio lato della conversazione, ho dovuto alzare il volume considerevolmente per ascoltare ciò che dicevano le persone dall'altro lato del telefono, e questo mi ha obbligato ad abbassare il volume al termine della conversazione per evitare uno shock ripassando all'ascolto della musica.

Autonomia

JBL sostiene che si può usare il Charge 2+ per 12 ore con una singola carica, un'autonomia identica al Charge e al Charge 2. Il valore specificato dell'azienda è abbastanza preciso. Nonostante tale durata della batteria fosse impressionante nel 2013, quando il primo Charge ha fatto il suo debutto sul mercato, ora molti altoparlanti Bluetooth hanno un'autonomia migliore. Il Fugoo Style, per esempio, ha un'autonomia dichiarata di 40 ore.

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Il Charge 2+, come suggerisce il nome, funziona anche come batteria esterna e può fornire energia a tablet e smartphone tramite la porta USB. Grazie alla sua batteria da 6000 mAh si ha energia a sufficienza per ricaricare completamente la batteria di un iPhone 6 più di tre volte prima di rimanere a secco. Ovviamente, l'energia usata per ricaricare i dispositivi esterni riduce l'autonomia del dispositivo.

Conclusioni

Il Charge 2+ offre tutto ciò di cui si ha bisogno in un altoparlante Bluetooth, e offre suoni che non hanno nulla da invidiare a quelli proposti dagli altoparlanti più costosi. Non tutte le funzioni sono azzeccate; se ritenete che il vivavoce sia importante l'UE Boom ne offre uno migliore. Ma se la qualità sonora, e in particolar modo i bassi, sono importanti per voi non troverete un altoparlante portatile migliore del Charge 2+ in questa fascia di prezzo.

JBL Charge 2+ JBL Charge 2+
UE BOOM UE BOOM
Fugoo Style Fugoo Style