Impressioni d'uso

La Sigma dp2 Quattro è una fotocamera compatta di fascia alta con sensore a immagine diretta Foveon X3 Quattro, capace di catturare "in verticale" i tre colori primari RGB con una risoluzione equivalente a 39 Mpixel.

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a cura di Tom's Hardware

Impressioni d'uso

Uno dei primi aspetti che colpisce positivamente nella dp2 Quattro è la semplicità d'uso. I menu sono chiari e intuitivi; muoversi fra gli stessi è sempre agevole e immediato. Chi ha un minimo di dimestichezza, troverà persino superfluo ricorrere al manuale d'uso. Certo, la versatilità è modesta rispetto ad una fotocamera convenzionale, ma al potenziale acquirente della dp2 Quattro poco importa: va bene così!

La scelta di disporre le due ghiere superiori in quella posizione, cioè vicine, appare quanto mai azzeccata sia dal punto di vista funzionale che ergonomico.

Intelligente la possibilità di selezionare il punto di MAF direttamente dal multi-selettore senza entrare nei menù, come utile la possibilità di settare il range della messa a fuoco, in modo da velocizzare la velocità dell'AF.

Sigma dp2 Quattro

Per l'inquadratura dei soggetti si deve ricorrere al monitor posteriore. Si tratta di un display da 3" da 920 kpixel di qualità molto buona e risoluzione/contrasto adeguati. Ha i limiti di tutti gli LCD in condizioni di forte illuminazione esterna; la visibilità. Inoltre, è fisso e non angolabile. Il costruttore ha però previsto la possibilità di montare un mirino ottico esterno (VF-41) sulla slitta hot shoe del flash:

Sigma dp2 Quattro

Dal punto di vista della reattività, questa Sigma offre un mix di prestazioni: lo startup, ad esempio, è abbastanza rapido, così come l'impostazione dei parametri di scatto, mentre il tempo minimo necessario fra uno scatto e l'altro è migliorabile (comunque meno di 2 s), l'AF è preciso ma inadeguato in termini di velocità con i soggetti in movimento ed inoltre fallisce in condizioni di basso contrasto. Vi è inoltre una certa lentezza nel passare dall'acquisizione delle immagini al playback. La dp2 Quattro è dotata, infatti, della funzione Visione Rapida (disattivabile), per rivedere automaticamente la foto immediatamente dopo lo scatto: fin qui nulla di strano. Se non che, la macchina richiede circa 4 secondi prima di visualizzare l'immagine registrata, poi la mostra per il tempo impostato (2, 5, 10 sec.), poi scompare di nuovo ed infine è pronta per il playback continuo. Se si disattiva la visione rapida, dopo ogni singolo scatto richiede circa 13 secondi (avete letto bene!), indifferentemente in JPEG o in RAW, perché sia possibile rivedere la foto: bisogna infatti attendere che si spenga il LED rosso SD in basso a sinistra del display. Questo lasso di tempo, nell'uso pratico, si rivela infinitamente lungo e per certi versi inaccettabile; ci auguriamo che il costruttore faccia qualcosa per ridurlo! Ovviamente è indispensabile quantomeno utilizzare schede di memoria il più possibile veloci.

Come accennato nell'introduzione, la dp2 Quattro non ha il flash di pop up; Sigma avrebbe potuto fornire uno, anche piccolo, in dotazione, come ha fatto Fujifilm con la sua X-T1.

La durata della batteria continua ad essere un problema, memoria dei risultati ottenuti con la dp1 Merrill; il costruttore dichiara infatti circa 200 scatti, ma nella pratica sono meno, molti meno se si tiene la luminosità del monitor al massimo. Per fortuna viene fornita una seconda batteria di serie.

Da ultimo, un doveroso commento sulla qualità delle immagini. L'esito dei nostri test ci ha già dato modo di saggiare dove la camera può spingersi, grazie alla qualità dell'obiettivo e alla risoluzione del sensore. L'insieme dà origine ad immagini di una nitidezza e di un dettaglio sorprendenti, grazie anche dell'assenza del filtro passa-basso. Il rumore intrinseco del sensore è visibile anche nelle immagini riprese ad ISO relativamente bassi, soprattutto sulle superfici uniformi, ed è il prezzo che bisogna pagare per quelle prestazioni che la dp2 Quattro può restituire anche in confronto alle migliori reflex FF. Scattando in RAW ed elaborando le immagini via software i risultati sono decisamente migliori, ma il tempo richiesto per i processi diventa davvero enorme e non tutti hanno la pazienza di aspettare così a lungo. Piuttosto fedele la resa cromatica, soprattutto sui colori più difficili da riprodurre, come il rosso, anche se il divario nella tinta rispetto ad una camera con un sensore tradizionale è piuttosto evidente.

I crop ottenuti dalle immagini seguenti sono più eloquenti di tante parole:

Sigma dp2 Quattro - crop

Particolare di un abito ripreso dalla vetrina di un negozio, foto scattata a tutta apertura.

Sigma dp2 Quattro - crop 1:1

Crop 1:1

Ecco un'altra immagine:

Sigma dp2 Quattro - crop originale

Originale, f/5.6

Sigma dp2 Quattro - crop 1:1

Crop 1:1

La dp2 Quattro permette ovviamente di scegliere la modalità colore (l'equivalente del Picture Style)  e per ognuna di variarne il contrasto, la definizione e la saturazione. La foto seguente mostra le notevoli differenze che si possono ottenere nei casi pratici:

Sigma dp2 Quattro