Recensione Sony Alpha A7S III

La nuova Sony Alpha A7S III è una macchina eccezionale, ma anche molto costosa

Avatar di Marco Silvestri

a cura di Marco Silvestri

Sony A7S III è la più recente mirrorless full frame entrata a far parte della famiglia Alpha e presenta delle caratteristiche tecniche che la rendono un modello unico nel suo genere. Tra queste, spiccano l’eccellente qualità delle riprese video, che si fa notare particolarmente in condizioni di scarsa illuminazione, e la sbalorditiva nitidezza delle immagini. Il sistema di stabilizzazione interno (IBIS) è tra i migliori in assoluto, come anche la messa a fuoco automatica, veloce e precisa. Il nuovo processore Bionz XR è ben 8 volte più veloce di quello presente su A7S II e l’elaborazione delle immagini avviene in tempi ridotti consentendo al buffer di ricaricarsi in pochi secondi anche dopo una lunga serie di scatti a raffica. Sony è riuscita ad aggiornare l’ibrida della serie Alpha rendendola una tra le migliori, se non la migliore, fotocamera del suo segmento.

Il prezzo potrebbe risultare proibitivo per un amatore, ma del resto questo modello è rivolto principalmente a videomaker e professionisti del settore.

Prezzo e disponibilità

Il prezzo lancio indicato da Sony è di 4.200 Euro, ma ci auguriamo di vedere qualche promozione entro la fine del 2020. La cifra richiesta è elevata, soprattutto se si vogliono acquistare delle ottiche di buon livello da aggiungere al corredo e alcuni accessori come il battery grip o le batterie supplementari. Tuttavia si tratta di una fotocamera rivolta a fotografi professionisti e videomaker esperti e viene venduta a un prezzo in linea con i modelli di fascia alta della concorrenza.

Caratteristiche generali 

Con A7S III, Sony non si è limitata a rinnovare l’hardware interno aggiornando il processore e il sistema di messa a fuoco automatica, ma ha lavorato anche sul corpo macchina aggiungendo il tanto agognato display articolato (una manna dal cielo per chi vuole utilizzare la fotocamera per le riprese video) e migliorandone l’ergonomia. A questo si aggiunge la nuova interfaccia touch che rende la navigazione rapida e intuitiva, nonostante la presenza di un buon numero di comandi analogici sia il modo più veloce di accedere rapidamente alle funzioni.

Per quanto riguarda la connettività, rispetto a A7S II Sony ha aggiunto una porta HDMI standard e un comodo pulsante dedicato alla registrazione video posto sulla parte superiore del corpo.

In generale l’ergonomia è davvero eccellente e la presa più pronunciata si fa notare rispetto ai modelli più compatti della serie Alpha, pur mantenendo delle dimensioni ridotte (129 x 97 x 81 mm) e un peso contenuto (699 grammi). Nonostante chi si occupi prevalentemente di video utilizzi spesso dei gimbal, l’ottima impugnatura di A7S III e la stabilizzazione interna su 5 assi (IBIS) consentono di realizzare riprese validissime anche a mano libera.

Per quanto riguarda il comparto video, Sony ha fatto davvero centro. La scelta del sensore full frame retroilluminato da 12.1 MP va in controtendenza rispetto ai modelli della concorrenza, sempre più caratterizzati da risoluzioni elevate (8K) e con sensori che raggiungono i 45 MP (vedi Canon Eos R5). Sony ha infatti deciso di limitare il numero di pixel per offrire il massimo delle prestazioni in ambienti scarsamente luminosi, riducendo al minimo il rumore a ISO alti e creando un piccolo mostro in grado di registrare in 4K/60 fps a pieno formato. Persino in 4K/120 fps il crop è ridotto ai minimi termini (1.1x) e non ci sono limiti di tempo.

Anche con un uso prolungato della fotocamera la gestione della temperatura è ottima e non si incontrano mai problemi di surriscaldamento. A completare il quadro ci sono un sistema di messa a fuoco automatico da 759 punti a rilevamento di fase, le funzioni di tracciamento del viso e degli occhi che funzionano alla grande sia su soggetti umani che sugli animali e ben 15 stop di intervallo dinamico.

A7S III può inoltre ricevere input analogici e digitali dall’innesto del flash ed è in grado di registrare video in formato RAW a 16 bit via HDMI con risoluzione 4K/60FPS. Per la gioia dei fotografi è presente anche un eccellente mirino EVF da 9.44 milioni di punti.

Costruzione ed ergonomia

Sony A7S III è una fotocamera compatta ma presenta un elevato numero di comandi analogici e di ingressi dedicati. Il corpo macchina ricorda molto quello della precedente A7S II, ma in realtà presenta delle differenze sostanziali.

In primis troviamo il tasto dedicato alle riprese video posto sulla parte superiore, estremamente comodo, che sembra voler ricordare la natura video centrica di A7S III. Sulla parte superiore dell’impugnatura troviamo una ghiera di controllo, il pulsante di accensione e il tasto personalizzabile C2, oltre alle classiche ghiere dedicate a modalità di scatto ed esposizione.

A7S III non è tropicalizzata, ma Sony ci ha assicurato che può resistere più che bene a qualche schizzo. I connettori si trovano sul lato sinistro e sono protetti da sportellini in gomma.

Tra le porte troviamo il già citato ingresso HDMI standard, una porta USB-C, una micro USB, una presa jack da 3,5 mm e un ingresso dedicato per il microfono, configurazione ideale per chi cerca una fotocamera dedicata ai video. Sony ha anche incluso un adattatore XLR-K3M da montare sulla staffa del flash che supporta fino a quattro ingressi audio. Sulla parte destra invece troviamo gli slot per le schede di memoria e un punto di contatto NFC.

Anche il retro del corpo macchina dispone di un buon numero di comandi analogici che circondano il display. In alto troviamo un altro tasto personalizzabile detto C3 e il tasto menu. Sulla parte più esposta, vicino al mirino EVF, ci sono il tasto personalizzabile C1 e i comandi AF-on e AEL. Nella parte inferiore invece c’è il classico joystick per navigare i menu se non si vuole usare il touchscreen. Infine, a conferma della versatilità estrema di questa fotocamera, sul corpo sono presenti i tasti Fn, Select, Gallery e cestino, oltre alla classica croce direzionale-ì.

Come anticipato lo schermo è orientabile e ha una risoluzione da 1,44 milioni di punti. Durante i test, sia di giorno che in notturna, il display si è sempre rivelato molto nitido e facilmente leggibile, con qualche eccezione quando lo abbiamo esposto alla luce del sole diretta. La navigazione è semplice e intuitiva che si usi il touch o meno. L’unico neo è il formato del display da 4:3, scelta poco comprensibile trattandosi di un modello orientato alla produzione video.

Il mirino di A7S III è nitido e luminoso. Quando si osservano le anteprime degli scatti, in particolare i ritratti, sembra quasi di osservare delle immagini 3D. Il controllo delle zone di esposizione è fantastico e la modalità zebra da ottime indicazioni durante gli scatti.

Pur non avendo mai utilizzato una fotocamera Sony, dopo poche ore di test abbiamo notato quanto fosse facile navigare il menu e sfruttare le funzioni rapide grazie a una disposizione dei tasti intelligente e alla nuova UI. Ottimo lavoro Sony.

Prestazioni

Sicuramente uno dei punti salienti della nostra recensione sono le prestazioni offerte da A7S III in condizioni di luce scarsa. Abbiamo deciso di organizzare delle sessioni fotografiche in notturna per testare al meglio la tolleranza a ISO alti e siamo rimasti esterrefatti dalla qualità delle immagini e dalla gestione perfetta della luce che regala degli scatti impressionanti. Anche analizzando i file in formato RAW su uno schermo 4K di dimensioni elevate non si nota alcun rumore fino a ISO 6400, peculiarità che permane anche a valori più alti.

Del resto questa caratteristica non sorprende visto che Sony ha sviluppato il nuovo sensore full-frame di A7S III a tale scopo. Bionz XR ha una velocità di lettura doppia rispetto al sensore equipaggiato da A7S II ed è in grado di assorbire una maggiore quantità di luce, consentendo di scattare in notturna a tempi di 1/60 o 1/80 senza bisogno di usare flash o cavalletto.

Una minore risoluzione però comporta anche degli svantaggi. Sony A7S III non è in grado di registrare in 6K né tantomeno in 8K a differenza di alcuni modelli della concorrenza (vedi Canon EOS R5). A differenza di quest’ultima però, la nuova Alpha non presenta limiti di tempo durante le riprese. Durante i nostri test abbiamo provato a filmare in 1080p 120 fps e 4K 60 fps per una ventina di minuti senza riscontrare alcun problema di surriscaldamento.

Passando al sistema AF da 759 punti, l’individuazione di fase e il tracciamento dell’occhio funzionano in modo impeccabile in diurna, mentre di notte con soggetti in movimento capita di perdere il soggetto. Stiamo comunque parlando di uno dei migliori sistemi AF sul mercato ed è impressionante, soprattutto per chi, come il recensore, utilizza una fotocamera meno dotata in ambito video, notare quanto Sony sia riuscita a fare in quest'ambito.

Per dirne una, si può ottenere un autofocus con effetto pan semplicemente toccando lo schermo e riducendo la velocità della messa a fuoco. In generale, quando si effettuano delle riprese, sembra di avere tra le mani una videocamera professionale più che una fotocamera ibrida.

Per quanto riguarda l’autonomia, Sony dichiara 95 minuti (al massimo) di registrazione video. Durante i nostri test in notturna, alternando foto (circa 150 scatti a ISO alti) e brevi video della durata di circa 5 minuti (4K 60 fps e 1080p/120 fps) e utilizzando prevalentemente il mirino elettronico non siamo riusciti ad andare oltre le 4 ore di utilizzo. Molto probabilmente, oltre al battery pack, è necessario acquistare qualche batteria extra se volete effettuare uno shooting senza rimanere a secco, ma nel complesso l’autonomia è nettamente migliorata rispetto alla precedente A7S II.

Tra le note positive troviamo la ricarica rapida tramite la porta USB-C, quattro volte più veloce rispetto al classico connettore micro USB.

Ovviamente c’è anche il supporto per le schede SD super veloci (CFExpress); anche se si tratta di un’opzione, se intendete effettuare riprese in 4K nel formato Sony S&Q, questa scelta diverrà necessaria. Se invece pensate di concentrarvi principalmente sulle foto, potete optare per il formato SDXC V60. Volendo, data la presenza di due slot, potete scegliere di utilizzarle entrambe selezionandole dal menu in base alle vostre esigenze.

Il buffer rapido e il display articolato rendono questa fotocamera un sogno per i fan della serie Alpha che si occupano di riprese video, ma anche per i fotografi sportivi.

Infine Sony ha aggiornato A7S III con gli ultimi standard includendo la registrazione H.265 e l’uscita video raw 16-bit 4K/60 fps.

La nostra prova: video, foto e considerazioni generali

La prima sensazione che si ha maneggiando A7S III è il netto miglioramento in termini di praticità d’uso rispetto ai precedenti modelli della serie A7. L’ergonomia ricorda molto quella delle ammiraglie A9, con un’impugnatura più pronunciata che si rivela ottima per chi ha mani medio grandi. Ovviamente si tratta di una fotocamera compatta, quindi se volete montare dei teleobiettivi il cavalletto rimane un must, ma rispetto a una A7III la differenza è notevole.

Come detto nel paragrafo introduttivo, A7S III è una fotocamera ibrida progettata per consentire ai videomaker di effettuare riprese video di livello professionale, e si nota fin dal primo utilizzo. In notturna il rumore è estremamente contenuto, tanto da garantire riprese superiori rispetto a diverse videocamere professionali di fascia bassa.

Anche a mano libera, grazie all’ottimo sistema di stabilizzazione interna (IBIS), si ottengono riprese fluide ed estremamente nitide. Utilizzando un valore ISO compreso tra i 2000 e i 4000, si ottengono risultati assimilabili a valori ISO nettamente inferiori (ISO 200-400). Non abbiamo mai provato una fotocamera ibrida con simili prestazioni nelle riprese notturne. Davvero impressionante.

Per pura curiosità abbiamo provato a registrare un video con valori ISO molto elevati (40.000) ottenendo delle registrazioni utilizzabili con un minimo di post produzione. Questa fotocamera è un sogno per i videomaker e da la possibilità di filmare anche in condizioni estreme senza l’ausilio di strumentazione aggiuntiva.

Sony ha lavorato molto anche sul rolling shutter, difetto comune delle fotocamere della serie Alpha. Il nuovo sensore Bionz XR e la maggiore velocità di lettura di A7S III hanno portato grandi benefici, e analizzando le riprese è difficile notare il classico ”effetto gelatina”.

Tuttavia se pensate che questa fotocamera sia destinata unicamente ai videomaker, siete completamente fuori strada. Certo, esistono modelli dedicati alla fotografia con risoluzioni maggiori, ma come ben sanno i fotografi, i megapixel non sono tutto. Ovviamente se vi occupate di fotografia still life e di fine art o intendete stampare in formati molto grandi, dovreste guardare altrove.

Se invece siete dei fotografi sportivi le cose cambiano radicalmente. Lo scatto a raffica da 10 FPS è portentoso, in particolare se lo si unisce al sistema di tracciamento del volto. Lo abbiamo testato su persone in movimento e animali domestici con risultati sbalorditivi. Gli scatti prodotti in serie sono tutti a fuoco anche con il soggetto che avanza verso l’obiettivo. In condizioni di luce scarsa le prestazioni scendono, ma i risultati rimangono comunque notevoli.

In generale, come nei video, il sistema di messa a fuoco da 759 punti funziona in maniera eccellente, è rapido e preciso.

Durante la nostra sessione fotografica notturna ci siamo divertiti a testare A7S III a ISO alti (da ISO 4000 in su) con risultati sorprendenti. Gli scatti risultano nitidi, i colori sono uniformi e realistici. Le fotografie scattate con A7S III ricordano dei dipinti e, grazie ai pixel di dimensioni elevate, è possibile zoomare senza notare grana o perdita di risoluzione. La gestione del rumore è impareggiabile. Anche in questo caso, uno scatto catturato a ISO 6400 è assimilabile a fotografie con valori ISO nettamente inferiori.

Aiutati delle ottime lenti Sony GM (24-70mm F2.8 e 15/35mm F2.8) e dall’ impressionante sensibilità che raggiunge un valore di -6EV, siamo riusciti a scattare le foto che vedete qui sopra con tempi compresi tra 1/60 e 1/120 a mano libera. La fotocamera riesce a catturare la luce anche in situazioni estreme ponendo in evidenza i soggetti e gestendo magnificamente le ombre.

Nonostante si tratti di un modello studiato per scattare a ISO alti, abbiamo deciso di testare A7S III in diurna effettuando la prova opposta e scattando a valori ISO compresi tra ISO 40 e ISO 100 per l’intera giornata. Il meteo nuvoloso ci ha consentito di testare al meglio l’opzione “zebra”, rivelatasi fondamentale per evitare le sovraesposizioni classiche dei nuvoloni bianchi. Molto comoda l’opzione di scelta del punto di messa a fuoco che, oltre a essere selezionabile sul display tramite touch o joystick, può essere ingrandito o rimpicciolito grazie alle tre opzioni (S,M,L).

La resa cromatica è ottima, gli scatti in formato JPEG sembrano post prodotti data l’elevata fedeltà dei colori e la profondità delle ombre. Come potrete notare dalle immagini che abbiamo selezionato, A7S III offre una qualità dell’immagine incredibile, dimostrandosi estremamente versatile. Va sottolineato che grazie al nuovo sensore A7S III supporta la il formato HEIF, nato per sostituire JPEG e caratterizzato da una compressione più efficiente oltre che dal campionamento a 10 bit.

Il nostro verdetto

Sony A7S III è la fotocamera ibrida più avanzata mai prodotta dall’azienda giapponese. Pur mantenendo un formato compatto, ha un’ergonomia migliore rispetto alla precedente A7S II e si dimostra migliore sotto tutti i punti di vista, inclusa l’autonomia. Il display articolato touch e il nuovo chip Bionz XR fanno ben comprendere quanto Sony abbia investito su questa fotocamera ibrida che, pur rivolgendosi principalmente ai videomaker, ha delle doti eccellenti per fotografia sportiva, paesaggistica e ritrattistica. Il prezzo è elevato e non avrebbe senso comprare questa fotocamera per utilizzarla con delle lenti di fascia bassa, quindi se decidete di acquistarla dovrete sborsare una cifra sufficiente ad acquistare una piccola utilitaria. Nel complesso è una fotocamera praticamente perfetta, se si escludono alcuni ambiti come la fotografia in ambiente controllato e lo still life, ad esempio.

Ci sentiamo di consigliare A7S III a una clientela di professionisti che prediligono le riprese video e hanno bisogno di una fotocamera in grado di dare il meglio anche in notturna, ma data la facilità d’utilizzo, questo modello potrebbe essere ideale anche per fotografi e video maker meno esperti, purché abbiano a disposizione un budget “pro”.