Regno Unito, 1,6 miliardi per la fibra e non solo

L'ente regolatore inglese OFCOM ha stabilito che l'ex-monopolista British Telecom dovrà condividere le sue infrastrutture con gli altri operatori. L'obiettivo è migliorare la copertura in fibra e rame. BT concorda ed è pronta a investire 1,67 miliardi di euro in quattro anni.

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a cura di Dario D'Elia

Nel Regno Unito hanno le idee chiare su come ampliare la rete in fibra ottica e ADSL: l'unica soluzione è forzare la mano all'ex-monopolista British Telecom. La strategia del regolatore britannico per le telecomunicazioni, Ofcom, è interessante e forse potrebbe essere applicata anche sul suolo italiano.

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In pratica British Telecom sarà obbligata ad "affittare" la rete ADSL in rame e condividere le sue infrastrutture per agevolare la costruzione delle reti in fibra degli altri operatori
. Il prezzo wholesale applicato alla rete sarà deciso da BT, ma Ofcom vigilerà sulle tariffe finali applicate ai consumatori.

Insomma, nei territori più difficili da raggiungere o economicamente meno remunerativi l'occhio di Ofcom cercherà di fare giustizia. È anche vero però che British Telecom ha promesso di investire 1,5 miliardi di sterline (1,67 miliardi di euro) nei prossimi quattro anni per portare nelle grandi città soluzioni da 100 Mbps entro e raggiungere entro il prossimo 27 luglio ben 10 milioni di abitazioni con tecnologie FTTH e FTTC.

Il Governo britannico, in ogni caso, cercherà di mantenere due promesse: banda larga per tutti da 2 Mbps entro la fine del 2012 e copertura in fibra per il 90% del paese entro il 2017.