Regolare Internet diventa una sfida tra onorevoli

Il controllo di Internet sta diventando un bar affollato di gente che urla e sgomita per far passare il proprio punto di vista. Salgono sul barcone Gabriella Carlucci e Roberto Casinelli.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Dopo la proposta del senatore D'Alia, che ha sollevato un polverone, arrivano a che Gabriella Carlucci e Roberto Cassinelli, tutti e due a parlare di controllo di Internet e Facebook, ma con toni diversi.

L'ex vedette è firmataria di una proposta di legge, il cui testo è stato anticipato da un famoso blogger italiano. Al momento, non si sa se e quando verrà discusso, ma i contenuti sono interessanti.

La Carlucci, che fa parte del numeroso gruppo di politicanti che vedono in Facebook una succursale dell'inferno, vorrebbe vedere sparire l'anonimato dalla rete, se non per la navigazione (mani lontane dalla tastiera!). In secondo luogo, si estenderebbero a tutta la rete le norme per il reato di diffamazione.

Gabriella Carluccicassinellid'alia

Gabriella Carlucci, Roberto Cassinelli e Giampiero D'Alia. Tutti e tre hanno qualcosa da dire sulla regolamentazione della rete.

"Attento a quello che scrivi, so chi sei e dove abiti". Come vi suona? Idee curiose, magari divertenti, delle quali speriamo di non dover tornare a parlare. Qualcuno, però, dovrebbe avvisare l'Onorevole Carlucci che per un ISP fornire i dati anagrafici di un utente è un gioco da ragazzi.

Diverso il punto di vista di Cassinelli, che vorrebbe invece mettere un freno all'emendamento di D'Alia, con un testo presentato ieri alla camera. Per Cassinelli, che trova il decreto di D'Alia "scritto male" il potere dovrebbe tornare (restare) nelle mani dell'autorità giudiziaria, e la rimozione di contenuti criminali o illeciti ammessa solo se è tecnicamente possibile metterla in pratica senza pregiudicare l'accesso agli altri contenuti.

Cassinelli, insomma, vuole liberarsi del "filtraggio a mezzo ISP" proposto da D'Alia, rendendo impossibile l'oscuramento di un sito solo per filtrarne una parte dei contenuti. Un atteggiamento del quale siamo grati.

Certo, mi sarei divertito a vedere gente aggirarsi per la rete a suon di "lei non sa chi sono io", "ma io la querelo" e simili. La questione, però, è ancora aperta, quindi, amanti del grottesco, non perdete la speranza.