Renzi promette la Digital Tax per il 2017, se la UE non interviene prima

Il Premier Renzi è a favore di una Digital Tax per contrastare l'elusione fiscale dei colossi statunitensi. Appuntamento al 2017.

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a cura di Dario D'Elia

Matteo Renzi ieri sera durante la trasmissione Otto e mezzo su La7 ha annunciato per il gennaio 2017 la "Digital tax" (aka Google Tax). L'obiettivo è quello di far "pagare le tasse nei luoghi dove si fanno transazioni e affari".

"I grandi player dell'economia digitale mondiale che per me sono dei miti, come Apple e Google, hanno un sistema per cui non pagano le tasse nei luoghi dove fanno business: allora noi siccome stiamo aspettando da due anni che ci sia una legge europea abbiamo deciso di attendere la UE tutto il primo semestre del 2016", ha spiegato il Premier.

renzi apple
Digital Tax nel 2017

"Ma da questa legge di stabilità già immaginiamo una digital tax che vada con meccanismi diversi da quelli immaginati nel passato per far pagare le tasse nei luoghi dove vengono fatte le transazioni e gli accordi, un principio di giustizia sociale. Non si arriverà a cifre spaventose, non basteranno a risollevare l'economia del Paese ma è una questione di giustizia".

I meccanismi della "Digital tax" non sono stati svelati ma non è escluso che possa entrare in gioco la proposta di Legge (Atto 3076) di Stefano Quintarelli e Giulio Cesare Sottanelli presentata il 27 aprile 2015 e indirizzata al "contrasto dell'elusione fiscale nelle transazioni eseguite per via telematica".

I due deputati di Scelta Civica propongono per i colossi statunitensi una ritenuta alla fonte del 25% sulle transazioni digitali oppure l'assoggettamento alla tassazione prevista in Italia sui redditi societari. Si parla di "contrasto al fenomeno delle stabili organizzazioni occulte, individuate mediante una presenza continuativa di attività online, per un periodo non inferiore a sei mesi e per un flusso di pagamenti a suo favore non inferiore a cinque milioni di euro".

"La nostra proposta in realtà non è una nuova tassa, ma un meccanismo di enforcement", sottolinea Quintarelli stamani, quasi stupito dell'uscita del premier.

Ovviamente tutte le soglie da qui al 2017 potranno essere messe in discussione, ma l'impianto è questo. E prevede ovviamente il "coinvolgimento dei soggetti incaricati di eseguire i pagamenti verso soggetti non residenti". In pratica le eventuali transazioni di inserzionisti a favore di Google verrebbero "tassate alla fonte".