Reti Wi-Fi italiane finalmente censite

Tra i tanti progetti per ammodernare le nostre infrastrutture, a settembre ne partirà uno il cui scopo sarà censire le reti Wi-Fi pubbliche italiane. L'obiettivo è avere una mappatura da usare come punto di partenza, per favorire la diffusione degli hot-spot pubblici.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Da settembre saranno censite le reti Wi-Fi pubbliche italiane. Si tenterà di dare un'organizzazione più coerente ai tanti progetti avviati da singoli comuni e altre istituzioni. L'iniziativa è dovuta all'Unione delle Province Italiane (UPI), in collaborazione con il Ministero per la Pubblica Amministrazione e Innovazione, presieduto da Renato Brunetta.

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La necessità di un censimento si spiega facilmente. Al momento le reti Wi-Fi pubbliche e gratuite sono molto poche, in Italia. Da una parte il problema è dovuto alla scarsa diffusione della banda larga: se un comune non l'ha a disposizione, naturalmente non può offrirla ai cittadini tramite Wi-Fi.

Dall'altra però ci sono tante istituzioni che potrebbero offrire il servizio ma non lo fanno. Le ragioni sono diverse, più o meno valide. Si va dalla mancanza di fondi alla semplice distrazione, passando dall'eccesso di norme e burocrazia: ma il punto comune è sempre quello, e cioè che non si dà ancora la giusta importanza a questi elementi.

O in altre parole gran parte dei nostri amministratori non si rende conto che la diffusione della banda larga è un elemento senza il quale si compromette lo sviluppo del territorio. Ne è consapevole il presidente dell'UP Corrado Ghirardelli, secondo cui gli hot-spot sono come "gli Autogrill in autostrada". Il problema però è che "la maggior parte dei comuni italiani non ha nemmeno l'autostrada, cioè l'infrastruttura Internet veloce, a cui vanno attaccate le antenne Wi-Fi", ha spiegato a La Repubblica.

"Aspettiamo che il governo sblocchi i fondi promessi per sviluppare le infrastrutture che ne sono prive", ha poi aggiunto Girardelli, chiamando in causa quindi anche il Ministero. 

Il censimento delle reti esistenti è certamente un progetto utile, che servirà a creare una base da cui partire per l'ammodernamento. Sembra però di vedere un cane che cerca di mordersi la coda, tra chi accusa la mancanza della cultura giusta e chi rimprovera l'assenza d'investimenti pubblici. Intanto la nostra infrastruttura invecchia ogni giorno di più, in attesa del necessario lifting.