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a cura di Dario D'Elia

Il sistema di riconoscimento facciale del Washington Dulles International Airport in tre giorni di operatività ha già individuato un impostore proveniente da San Paolo del Brasile.

U.S. Customs and Border Protection (CBP) la settimana scorsa ha confermato che un ventiseienne congolese con un passaporto francese di un'altra persona ha cercato di varcare i controlli illegalmente, ma il nuovo dispositivo biometrico attivato il 20 agosto ha consentito alle autorità di smascherarlo.

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In pratica il sistema ha rilevato la mancata corrispondenza della fotografia digitale presente sul passaporto con il volto del viaggiatore. L'addetto doganale dopo il primo alert fornito dall'apparecchio ha approfondito il controllo e a seguito di una perquisizione effettuata dagli agenti ha scoperto che il "turista" aveva nascosto il suo vero documento di identità in una scarpa.

L'uso del documento di un'altra persona è una grave violazione delle leggi statunitensi sull'immigrazione che può portare a un'incriminazione. In questo caso l'ufficio della procura ha preferito semplicemente impedire l'accesso al paese al truffatore e consentirgli di prendere un altro volo per l'estero. 

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Dulles è uno dei 14 aeroporti statunitensi dove è presente questa tecnologia biometrica, ma la novità rispetto al passato è che è stata superata la fase sperimentale. "La tecnologia di riconoscimento facciale è un importante passo in avanti per CBP per la protezione degli Stati Uniti da tutti i tipi di minaccia", ha commentato Casey Durst, direttore CBP del Baltimore Field Office. "Questa soluzione virtualmente elimina la possibilità per chiunque di usare un documento autentico intestato a qualcun altro".

Un'altra buona notizia per i viaggiatori è che le procedure di controllo dovrebbero snellirsi, poiché parzialmente automatizzate, anche se permangono dubbi sui margini di errore del sistema - le autorità indicano 1% ma alcuni esperti molto di più. PCB è comunque convinta che questo passo rappresenti il futuro: le tecnologie biometriche in prospettiva dovrebbero sostituire le vecchie carte di imbarco. Un po' come sta avvenendo sperimentalmente presso un posto di controllo John F. Kennedy International Airport.