Rifiuti elettronici, italiani ignoranti: colpa dei negozi?

Poco senso civico e scarsa comunicazione non permettono agli italiani di eccellere nello smaltimento dei rifiuti elettronici. Solo 18 italiani su 100 sanno che è possibile conferire gratuitamente i piccoli apparecchi elettrici ed elettronici dismessi presso i punti vendita.

Avatar di Manolo De Agostini

a cura di Manolo De Agostini

Gli italiani non sono a conoscenza delle politiche per lo smaltimento dei prodotti elettronici obsoleti o non più funzionanti. È il quadro che emerge da una ricerca di Ipsos Italia, realizzata per conto di Ecodom e Cittadinanzattiva, condotta realizzando 2.121 interviste.

In Italia, grazie al decreto "Uno contro Zero" (aprile 2016), è possibile disfarsi gratuitamente (senza obbligo di acquistare altro) dei rifiuti elettronici di piccole dimensioni (inferiori a 25 centimetri), come smartphone, tablet, phon, rasoi e altri gadget, semplicemente consegnandoli nei negozi di elettrodomestici.

raee 01

Il decreto prevede che ottemperino tutti i negozi con superficie di vendita al dettaglio di almeno 400 metri quadrati, mentre è facoltativo per i negozi più piccoli e gli specialisti online. In precedenza era già in vigore il decreto Uno contro Uno (giugno 2010), che assicurava il ritiro gratuito dell'apparecchiatura usata al momento dell'acquisto di un nuovo dispositivo elettrico o elettronico equivalente.

Dall'indagine Ipsos emerge però che queste possibilità, benché siano disponibili da diversi anni, non sono note al grande pubblico: solo il 18% degli intervistati conosce il decreto Uno contro Zero - la percentuale sale al 23% nelle isole.

raee 02

Purtroppo il quadro si fa ancora più preoccupante quando si parla di RAEE. I rifiuti elettronici sono un argomento noto a meno di un intervistato su quattro (18%). Due su cinque (40%) ne hanno solo un'idea approssimativa, mentre il 42% non li conosce affatto."Rispetto alla precedente indagine effettuata da Ipsos per Ecodom nel 2011, i cittadini riconoscono di avere le principali responsabilità degli scarsi risultati di raccolta dei Raee (in media il 35%), Nell'attribuzione di responsabilità seguono le amministrazioni pubbliche (30%), valore in sensibile calo rispetto al 2011 (39%), che però nelle Isole arriva a quota 37%. Chiamato in causa anche il canale distributivo (13%), seguito dai produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche (11%).

In merito alle modalità di dismissione prevalgono i comportamenti virtuosi, nel 60% dei casi tramite il ricorso alle società di igiene urbana e nel 9% dei casi tramite i negozianti, ma le cattive abitudini di conferimento pesano ancora il 17%", si legge nel rapporto.

Leggi anche: Copenhagen è una smart city concreta, chiacchiere a zero

Tra gli oggetti più conferiti in maniera impropria figurano lettori MP3 (45%), spazzolini elettrici (29%), calcolatrici e cuffie (27%). Insomma, risultati che dimostrano quanto sia urgente lavorare sulla buona comunicazione per arrivare a una corretta gestione dei rifiuti, spesso pericolosi e dannosi per l'ambiente, da cui è possibile ottenere inoltre materiali preziosi nella fase di riciclo.

"La conoscenza dei RAEE e la consapevolezza dell'importanza della loro raccolta differenziata sono ancora poco diffuse tra gli italiani. Nelle nostre case ci sono moltissime apparecchiature non utilizzate o non funzionanti, soprattutto di piccole dimensioni, per il cui conferimento la distribuzione ha ancora un ruolo secondario".

"Il ritiro uno contro zero è pressoché sconosciuto, sebbene se ne intuiscano le potenzialità per quanto riguarda l'incremento della raccolta: perciò il Consorzio, che nel 2016 con 95 mila tonnellate ha gestito il 33% del totale dei RAEE del Sistema RAEE italiano, continuerà a lavorare per far conoscere questo importante servizio gratuito", ha affermato Giorgio Arienti, direttore generale Ecodom.

"Finalmente una ricerca che ci consente di parlare del tema sulla base di dati concreti e non di affermazioni apodittiche", ha dichiarato Davide Rossi, Direttore Generale di Aires-Confcommercio. "Mi sembra che gli italiani siano stati molto sinceri nelle risposte indicando nello scarso senso civico dei nostri connazionali e nella inefficiente azione delle amministrazioni pubbliche le principali responsabilità di una raccolta non soddisfacente. Quello che si dovrebbe fare è evidente: campagne educative nazionali promosse a livello ministeriale e intensa attività sul territorio da parte dei Comuni. Per quanto riguarda i commercianti italiani di elettronica stiamo già facendo più di quello che sarebbe ragionevole pretendere da noi".

raee 03

Di diverso avviso è Sergio Cristofanelli, presidente del Comitato di Vigilanza e controllo RAEE del ministero dell'Ambiente, che punta il dito contro produttori e distributori.

"La gente non sa cosa siano i Raee ma soprattutto non sa cosa ci deve fare e questo dato è parecchio preoccupante. Siamo a un livello di raccolta che è il più basso tra tutte le tipologie di rifiuto e per me la colpa principale è di distributori e produttori che si devono far carico di far conoscere le modalità di smaltimento di questi rifiuti. Se l'Uno contro uno è ancora sconosciuto al 50% delle persone, la colpa è la loro", ha affermato a Il Salvagente, raccontando anche una sua amara esperienza.

Leggi anche: L'India è la discarica mondiale dei rifiuti elettronici

"La mia richiesta di consegnare un vecchio phon ha suscitato nel personale del negozio una reazione di sgomento generale. Nessuno sapeva cosa fare e solo dopo essersi consultati con il direttore i commessi hanno preso in consegna il mio phon, ponendolo in un contenitore nascosto nel magazzino. Lì ho scoperto che la possibilità di ritirare questi rifiuti viene percepita come una cosa negativa, mentre io pensavo che il distributore la dovesse reclamizzare come un'operazione virtuosa per l'ambiente. I produttori dal canto loro non fanno nulla".

"Vedo pubblicità di smartphone in ogni momento, ma in nessun caso si informa il consumatore sulla possibilità di smaltire il vecchio telefonino. Anzi ci sono pubblicità che veicolano anche messaggi scorretti, come quello della ragazza che scaraventa il computer dalla finestra e il camion della nettezza urbana se lo porta via. Come ci arriviamo così alla percentuale del 45% prevista dalla normativa? Il Raee è l'unico rifiuto che sta abbondantemente sotto la soglia di raccolta e dobbiamo prendere conoscenza che qualcosa non funziona. Forse è il momento di pensare a nuove forme di raccolta", ha aggiunto Cristofanelli.

Crucial MX300 da 525 GB Crucial MX300 da 525 GB