Rimborso per il canone Rai in bolletta? Un girone dantesco

Le società elettriche non vorrebbero occuparsi della gestione rimborsi del canone Rai in bolletta perchè sarebbe troppo costoso.

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a cura di Dario D'Elia

Il canone Rai in bolletta sta alimentando attriti tra il Ministero dell'Economia e le società che si occupano della fornitura elettrica. Il tema del contendere è il risarcimento nel caso in cui una famiglia sia stata costretta a pagare pur avendo diritto all'esenzione.

Nella bozza del decreto attuativo, che a breve sarà recapitata al Consiglio di Stato per un parere, i Ministeri dell'Economia e Sviluppo economico sembrerebbero propendere per una gestione della pratica di rimborso a carico delle società elettriche.

canone rai

Gli operatori del settore però non sono d'accordo poiché sarebbe un'attività non solo complessa ma costosa. Per altro la Legge di Stabilità 2016 che introduce la novità del canone in bolletta indica che le società non sostituiscono il contribuente nei rapporti con l'amministrazione finanziaria, quindi dovrebbero essere esonerate dalla gestione rimborsi.

Un caso emblematico potrebbe essere quello in cui una famiglia pur non disponendo di un televisore riceva l'addebito del canone in bolletta. Magari ha solo dimenticato di spedire l'autocertificazione di mancato possesso all'Agenzia delle Entrate – il documento specifico pre-compilato non è ancora disponibile.

burocrazia

A quel punto dovrebbe scattare la possibilità di rimborso, ma la modalità pensata oggi è farraginosa. L'utente dovrebbe spedire una lettera alla società elettrica, che a sua volta sarebbe costretta a informare l'Agenzia delle Entrate per un controllo. Infine, dopo l'esito, l'Aquirente Unico (società pubblica che garantisce le forniture elettriche alle famiglie) dovrebbe comunicare alla società elettrica dell'eventuale buone fine, e quindi procedere a rimborso attraverso la banca dati comune (SII). Tutta questa operazione dovrebbe completarsi ogni 15 del mese e generare un acccredito per l'utente nel minor tempo possibile – anche se il decreto non entra nello specifico.

Evidenti le criticità di una dinamica di gestione pratica così complessa e articolata. Forse la strada più semplice sarebbe quella che sta pensando il Governo, ovvero ricompensare in modalità forfettaria le società elettriche per ogni attività. Sempre che l'Autorità per l'Energia stabilisca criteri adeguati per le società, piccole o grandi che siano.