Rivestimento per smartphone che rimargina graffi e tagli

Presso la Eindhoven University of Technology un gruppo di ricercatori ha sviluppato un particolare materiale capace di proteggere nel tempo ogni dispositivo dai danni esterni. In pratica si rimargina grazie a una formula di speciali polimeri.

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

Un gruppo di ricercatori della Eindhoven University of Technology ha sviluppato un rivestimento plastico capace di "rimarginarsi" se graffiato. Una soluzione perfetta per l'elettronica di consumo, l'automotive, gli smartphone e ogni tipo di dispositivo soggetto a usura esterna. Infatti la ricerca pubblicata sulla rivista di settore Advanced Materials parla di un materiale plastico antiaderente in grado di eliminare in autonomia segni, incisioni e graffi fino alla completa scomparsa dei danni.

Oggi si tende ad applicare ai materiali sottili strati di protezione che però non sono in grado di opporsi in alcun modo ai segni più profondi e comunque nel tempo perdono ogni attributo. Il rivestimento olandese è stato realizzato con una formula che prevede tre strati: un primo che respinge l'acqua, un secondo di polimeri "a peduncolo" e l'ultimo con la componente principale.

Anche il T-1000 si auto-riparava

Quando lo strato esterno viene graffiato, lo strato "attivo" più profondo sfrutta i peduncoli dell'intermedio per risalire in superficie e rimarginare il tutto. Sebbene non sia ancora chiaro se questa metodica possa essere utilizzata per altri tipi di rivestimento di primo livello (quindi non solo water-proof), il risultato ottenuto è comunque incoraggiante.

Immaginare di poter abbandonare ogni tipo di cover o protettore per smartphone e tablet sarebbe davvero un sogno. E forse le aziende del settore l'hanno compreso da tempo, poiché l'idea del materiale che si rimargina è protagonista dei progetti Nissan Scratch Shield, Toray Andvanced Film e del lavoro del Professor Marek W. Urban dell'Università di Hattiesburg del Mississippi.

In verità si sta pensando a qualcosa di simile anche in campo hardware. Ad esempio l'anno scorso un team d'ingegneri dell'Università dell'Illinois aveva presentato un sistema di microcapsule, a base di liquid metal, capace di riparare i circuiti elettronici in caso di fratture.