Roaming UE immortale: la difesa in extremis dei Garanti

Il BEREC, l'Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche, sconsiglia l'eliminazione delle tariffe di roaming infra-nazionali. I mercati UE sono ancora troppo diversi: il rischio è di effetti negativi sulle tariffe.

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a cura di Dario D'Elia

A un "passo" dalla cancellazione del roaming UE ecco spuntare il parere devastante del BEREC, l'Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche. "Le analisi BEREC dei rischi e impatti delle proposte di 'Roam like at home' del Parlamento Europeo dimostrano che la rimozione dei sovraprezzi sulle tariffe di roaming attraverso l'Europa non sono attualmente sostenibili o fattibili in pratica", si legge nel documento ufficiale.

connor macleod

Roaming immortale

Pare che cancellare quel "plus" che paghiamo quando effettuiamo chiamate, riceviamo telefonate o navighiamo su Internet con il nostro operatore in un Paese europeo diverso da quello di residenza, sia sconsigliabile. BEREC sostiene che vi siano ancora troppe differenze fra i mercati a livello di operatori, utenze, costi, tariffe e modelli di consumo. Difficile individuare insomma un "punto di equilibrio" che non si trasformi in un boomerang per i consumatori finali. Insomma, l'approvazione del regolamento potrebbe portare all'aumento delle comuni tariffe extra-nazionali.

Effettivamente i dati confermano che una chiamata in Europa costa in media tra i 2 e i 14 centesimi al minuto, mentre per 1 MB ci vogliono tra gli 0,2 centesimi a 5 centesimi. Per altro l'accesso a Internet mobile è soggetto a un consumo medio mensile molto diverso: si va dai 19 MB degli ungheresi agli 1,6 GB degli svedesi – a fronte di una media UE di 292 MB. Anche sulle permanenze all'estero vi sono abissi: i greci fanno mediamente meno di un giorno all'anno, mentre gli olandesi superano i 15. Lasciando stare i lussemburghesi che registrano oltre 27 giorni – un caso estremo dato che la superficie del territorio è di soli 2500 km quadrati.

Un'opzione alternativa alla cancellazione della tariffa di roaming potrebbe essere quella di stabilire delle soglie minime di non pagamento, ma anche in questo caso il parere del BEREC è negativo. Potrebbero favorire a medio termine gli operatori presenti in più paesi con efficienti strategie di progressivo assorbimento di costi e ricavi.  

tabella ue

Tabella comparativa UE

L'unica via percorribile, sempre secondo l'Organismo europeo, dovrebbe essere quella di affrontare il problema del roaming sia a livello retail che wholesale. In particolar modo in ambito dati "dove i tetti alle tariffe sono attualmente più alti dei costi e dove i prezzi medi wholesale restano più alti di quelli domestici retail su molti mercati, mentre il traffico dati fa crescere sempre più i costi di rete".

Che succederà adesso a Bruxelles? L'unica data certa è giugno 2016, la dead line che la Commissione UE ha stabilito per la revisione delle regole che governano il roaming. Evidente però che lo spirito riformista di Neelie Kroes, il penultimo Commissario per l'Agenda Digitale, si stia lentamente perdendo. Peccato.