Roaming UE regolamentato, per disarmare i furbastri

La Commissione UE ha stabilito una bozza di regolamento per la fine del roaming del 2017. Soglie massime per il fair use e qualche limitazione per scongiurare il rischio furbetti.

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a cura di Dario D'Elia

La fine del roaming europeo, fissata per giugno 2017, sarà regolamentata per evitare che qualche consumatore (furbastro) possa approfittarne. Ieri la Commissione UE ha pubblicato una bozza di norme che verrà discussa dall'organismo dei regolatori europei delle comunicazioni (BEREC) il prossimo 15 dicembre. Dopodiché si avrà un documento definitivo che garantirà consumatori e operatori TLC.

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Il punto chiave della proposta di Bruxelles si basa sulla possibilità di usare la propria tariffa nazionale - oltreconfine - per almeno 90 giorni senza alcun sovrapprezzo. Insomma, verrà scalato il proprio traffico voce, dati e SMS come se fossimo nel nostro paese.

Per evitare però che qualcuno potesse approfittarne, impiegando le SIM low-cost di altri mercati nel proprio, Bruxelles ha pensato di introdurre delle condizioni "fair use" e quindi dei tetti. Oltre ai 90 giorni si parla dell'obbligo di connettersi almeno una volta alla propria rete nazionale ogni 30 giorni. Prevista anche la possibilità per gli operatori di stabilire soglie limite pari alla media del traffico generato normalmente nel proprio paese.

Oltre queste soglie gli utenti saranno costretti a pagare non più di 4 centesimi al minuto, 1 centesimo per SMS e 0,85 centesimi per MB.

Da rilevare che almeno su questo fronte gli operatori come TIM e Vodafone si sono già adeguati stabilendo il fair use delle nuove tariffe roaming tutto incluso. Per il comportamento corretto del settore bisogna purtroppo affidarsi ai buffetti dell'AGCOM, che il 16 agosto ha avviato un procedimento sanzionatorio contro 3, TIM e Wind. Non hanno interpretato e applicato correttamente il regolamento transitorio europeo legato al roaming.