Romani: digital divide italiano sconfitto nel 2013

Il Ministro per lo Sviluppo Economico ha confermato in una lettera che il Governo punta ad azzerare il divario digitale entro il 2013. Pare sia già stato fatto molto e quindi l'impegno continua. Criticata invece l'iniziativa Agenda Digitale per l'Italia.

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a cura di Dario D'Elia

Il Ministro per lo Sviluppo Economico Paolo Romani punta all'azzeramento del digital divide entro il 2013. Il problema però è che i rapporti con i colossi delle TLC italiani si sono raffreddati. Il progetto Agenda Digitale per l'Italia, di cui abbiamo parlato lunedì scorso, ha acceso gli animi.

"Il ministro Romani non ha gradito e ritiene incomprensibile e contraddittoria l'iniziativa, sostenuta proprio da chi partecipa attivamente ai progetti del governo a sostegno della realizzazione delle nuove reti", ha dichiarato Roberto Sambuco, Capo dipartimento per le Comunicazioni del ministero dello Sviluppo economico, durante il convegno I-Com sulla banda larga.

Paolo Romani promette un 2013 senza digital divide

"Non lasceremo lo sviluppo delle NGN agli ordini delle aziende italiane che ragionano in termini di ritorno degli investimenti e business. È compito dello Stato favorire la realizzazione delle infrastrutture il prima possibile". E per il soldi "ci sono fondi sovrani interessati a partecipare".          

Romani non ha potuto partecipare all'evento per "improrogabili impegni istituzionali", ma nella lettera spedita all'I-Com, che ha riportato il Corriere delle Comunicazioni, ha confermato l'impegno del Governo.

"Da circa due anni siamo impegnati nell'attuazione di un Piano che, finora, ha consentito una significativa riduzione del gap di connettività. A inizio 2009 i cittadini sotto digital divide erano circa il 13% della popolazione. Oggi, grazie all'impegno del Governo, delle Regioni, e degli operatori mobili, sono scesi all'8,5%", scrive Romani.

"In due anni abbiamo dunque portato la banda larga a oltre 2,2 milioni di italiani, stanziando ulteriori risorse per raggiungere un altro milione di cittadini entro metà 2011. Questa ingente operazione di cablatura ha visto finora il coinvolgimento di tutte le Regioni, dove sono stati aperti 874 cantieri occupando più di 3.000 lavoratori ogni anno. Entro il prossimo giugno saranno invece aperti altri 1.000 cantieri, confermando la nostra volontà di azzerare il divario entro il 2013".

Lo ammetto... forse i media sono responsabili di non essersi accorti di questa sotterranea (e straordinaria) rivoluzione digitale. Anche gli utenti che si lamentano sempre per la qualità dei servizi broadband (ovviamente chi può riceverli) e gli enti di ricerca che rilevano i dati sul campo, però, hanno qualche responsabilità.