Rosetta: due rimbalzi prima di atterrare sulla cometa

L'ESA ci aggiorna sulla missione Rosetta: il lander ha rimbalzato per due ore prima di fermarsi sulla cometa, ma non c'è nulla di rotto.

Avatar di Elena Re Garbagnati

a cura di Elena Re Garbagnati

Standing Ovation al team dell'ESA. Si apre così la conferenza odierna di aggiornamento sulla missione ESA Rosetta. Dopo l'emozionante successo dell'atterraggio del lander Philae sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko l'Agenzia Spaziale Europea incassa le congratulazioni di tutto il mondo e al contempo tira il bilancio della missione allo stato attuale. Cos'è andato bene lo sappiamo tutti: abbiamo portato a termine un'impresa mai tentata prima, che entrerà nella storia dell'uomo perché è la prima volta che si tenta - e anche con successo - l'atterraggio su una cometa.

Alla faccia degli scettici, perché come fa notare Giovanni Bignami dell'INAF "quando all'ESA decidemmo di farla, un quarto di secolo fa, alla NASA l'idea sembrava una visionaria follia". Ieri sera sono arrivate anche da parte sua le congratulazioni pubbliche.

Cometa 67P

Cometa 67P

"Sarà un punto di svolta nelle attività di esplorazione dell'universo che resterà come passo fondamentale che non dimenticheremo, per il quale abbiamo la soddisfazione di sottolineare il grande contributo messo in campo dall'Italia attraverso l'Agenzia Spaziale Italiana", ha commentato Roberto Battiston, presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana.

"Siamo sulla cometa" ha twittato ieri sera l'ESA alle 17:03. È stato un successo, ma non è andato tutto alla perfezione. I timori espressi da Paolo Ferri, direttore delle operazioni interplanetarie al centro ESOC dell'ESA si sono concretizzati: non si è azionato il motore a razzo che doveva spingere Philae verso la superficie mentre l'arpione si conficcava nel suolo ancorandolo con sicurezza. Nonostante questo Philae è ancorato alla cometa. I tecnici però stanno lavorando per capire se ci siano le condizioni per attivare la perforazione della superficie con il trapano di progettazione italiana.

67P landing site

Il punto di atterraggio al primo rimbalzo (rosso) e quello dove probabilmente si trova adesso (blu)

Per fortuna invece il punto di atterraggio (che non era precisamente quello selezionato dagli scienziati) non era accidentato, quindi anche se Philae ha rimbalzato non ha subito alcun danno. Stephan Ulamec (DLR) ha spiegato durante la conferenza che il primo rimbalzo è durato quasi due ore (1:50) e ha sbalzato il modulo a circa 38cm/s, a circa 1 chilometro di distanza dalla superficie. C'è stato poi un secondo rimbalzo più piccolo, di 3cm/s.

Questa piccola disavventura è diventata motivo di scherzo: "possiamo dire che siamo atterrati due, tre volte su una cometa!" ha detto uno dei responsabili dell'ESA.

Il fatto che il punto di atterraggio non sia quello ottimale che era stato scelto ha un effetto collaterale: gli strumenti ricevono meno energia solare di quella prevista. Significa che l'autonomia del lander Philae potrebbe essere inferiore a quanto preventivato, ma i calcoli per capire l'entità del problema sono tuttora in corso e potrebbe essere presa in esame l'opzione di riorientrali. La sostanza è che in questo momento non sappiamo per quanto andremo avanti, non sappiamo quanto reggeranno le batterie di Philae. Quel che è certo è che Rosetta continuerà per 20 mesi a inseguire la cometa e raccogliere dati dalla coda della cometa.

###old3223###old

Nella conferenza di aggiornamento che si è conclusa pochi minuti fa l'ESA ha comunque rassicurato circa il fatto che Rosetta funziona, i sistemi di rete e quelli del controllo missione non hanno problemi, la batteria primaria di Philae funziona così come le comunicazioni fra i due veicoli spaziali. Il lander è quindi nella condizione di trasmettere la telemetria e i dati scientifici che sta rilevando sulla superficie.

Il collegamento si oscura quando la cometa orbita sotto all'orizzonte, quindi i contatti non saranno continui, ma fa parte dell'operatività della missione, non è un'anomalia.