Rosetta ha trovato il ghiaccio sulla cometa 67P

Sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko c'è ghiaccio d'acqua. Gli esperti stanno analizzando le informazioni raccolte con lo strumento VIRTIS di produzione italiana.

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a cura di Elena Re Garbagnati

C'è ghiaccio d'acqua sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. Il dato arriva dalla sonda spaziale Rosetta, che continua a viaggiare vicina al corpo celeste, senza il supporto del lander Philae che non comunica nonostante i molteplici tentativi di risveglio.

Ice in Imhotep node full image 2
Credit: ESA

Rosetta al contrario è in piena attività e i dati che ha trasmesso sono così importanti da essersi meritati un posto sulla rivista Nature. La superficie è rivestita principalmente in un materiale scuro e asciutto, ma c'è anche una piccola quantità di ghiaccio, nell'area identificata come Imhotep, nell'emisfero sud della cometa, e in particolare ai piedi di pareti verticali da cui si è staccato "come avviene in una frana". È questo il termine di paragone scelto da Gianrico Filacchione dell'Istituto nazionale di astrofisica (INAF) per spiegarsi in modo chiaro.

In questa zona la temperatura è di -120 gradi e il ghiaccio puro rappresenta circa il 5% di ciascuna regione campionata. Si tratta di granelli di ghiaccio con un diametro compreso tra qualche decina di millesimi di millimetro (micrometri) e circa 2 millimetri. Secondo gli scienziati si sono formati nel processo di ricondensazione del vapore acqueo.

Per arrivare a queste conclusioni è stato indispensabile lo spettrometro VIRTIS (Visual InfraRed and Thermal Imaging Spectrometer) dell'Agenzia Spaziale Italiana ideato dall'INAF. "Analizzando i dati [registrati fra settembre e novembre 2014] nella luce infrarossa raccolti con lo spettrometro abbiamo potuto riconoscere la presenza di ghiaccio sulla superficie della cometa, nel suo emisfero Sud, anche se il vapore acqueo rimane il gas principale della cometa''.

Infrared observations of water ice in Imhotep node full image 2
Credit: ESA

Questa informazione è di grande importanza perché come ricordava il professore Flamini dell'ASI durante un'intervista con Tom's Hardware gli obiettivi di Rosetta sono lo studio dell'origine delle comete e in seconda battuta lo studio della composizione dell'acqua. Lo scopo degli scienziati è di capire se sia fondata la teoria secondo la quale i primi mattoncini della vita sulla Terra potrebbero essere arrivati in seguito all'impatto di comete. Secondo questa teoria le comete hanno trasferito materiale organico proveniente da altri Pianeti o dal Sistema Solare, che si è sviluppato a seguito dell'interazione tra il vento solare primordiale e i ghiacci cometari.