Rumore bianco sulla tv digitale

Approvate le nuove norme per lo spegnimento delle televisioni analogiche e la regolamentazione del mercato. C'è già chi solleva dubbi.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Il consiglio dell'Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni ha approvato il percorso definitivo per lo spegnimento delle televisioni analogiche e il passaggio al digitale. La decisione è arrivata dopo discussioni molto accese.

Il provvedimento faciliterà l'entrata nel mercato di nuovi operatori televisivi, obbligando gli operatori già presenti a offrire loro le propri reti Dvb-T, per un periodo di almeno cinque anni. Il presidente Calabrò si augura che "sia la cornice giuridica di riferimento per il futuro sistema televisivo italiano", che metta fine alla "connotazione incerta" del passato.

Staremo a vedere se i provvedimenti attuativi andranno incontro alle speranze di Calabrò o meno, a cominciare dalla gara per le assegnazioni delle frequenze, che sarà indetta dal Ministero dello Sviluppo Economico. Oltre alle speranze, tuttavia, la nuova norma dovrebbe servire anche a soddisfare le richieste dell'Unione Europea, che ha già aperto una procedura di sanzione contro l'Italia.

Sotto sotto, la TV non cambia mai ...

È difficile, per ora, dire che cosa cambierà effettivamente nel panorama italiano. Al momento i due gruppi principali, Rai e Mediaset, potranno contare su due reti digitali e due analogiche a testa, quindi una rete analogica in meno di quelle attuali, mentre Telecom Italia Media ne avrà tre. Torna alla ribalta, quindi, la bene conosciuta "epopea" di Rete 4. O forse no? Marco Mele, sul Sole24Ore, propone un'analisi interessante.

I cinque "nuovi operatori" entreranno in gioco con una procedura competitiva, divisa in due diverse gare: i tre "big" del settore potranno partecipare a una di queste, che metterà a disposizione due delle cinque frequenze. Gli operatori televisivi storici, quindi, avranno l'occasione di conquistarsi una delle due reti disponibili.

Riassumendo: Telecom ha già tre reti, Rai e Mediaset devono scendere a due, ma possono partecipare ad una gara, e riconquistarne una a testa.  Poi saranno obbligate, per cinque anni, a cedere il 40% della capacità trasmissiva ad un altreo operatore, come stabilisce il regolamento approvato dall'Autorità.

Quanto descritto è sostanzialmente il modello sardo, con l'unica differenza nella cessione del 40% della quinta rete. Sarà sufficiente a convincere il governo europeo?