Salmone tracciato dal mare al piatto grazie alla blockchain

La Norvegia consentirà presto ai consumatori di conoscere tutti i dettagli dell'intera filiera ittica legata al consumo di salmone semplicemente scansionando un codice QR, tutto grazie all'implementazione di blockchain.

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a cura di Alessandro Crea

Grazie a una nuova iniziativa del principale esportatore norvegese di salmone, i consumatori di tutto il mondo saranno presto in grado di conoscere gli intricati dettagli della vita del salmone che stanno per mangiare. Come? Grazie all'utilizzo della blockchain.

La Norwegian Seafood Association ha infatti avviato una collaborazione con IBM e il fornitore di tecnologia Atea ASA per raccogliere dati su come il salmone viene allevato, elaborato e consegnato, a cui i clienti possono infine accedere scansionando un  semplice codice QR col proprio smartphone. Ciò aiuterà i produttori norvegesi a distinguere i loro prodotti di qualità da quelli di altri esportatori, a frenare le frodi in origine e a ridurre gli sprechi.

"La blockchain ci consentirà di condividere il viaggio del pesce dall'oceano alla tavola", ha dichiarato Alf-Goran Knutsen, CEO di Kvaroy Arctic, un fornitore che fa parte dell'iniziativa. Poiché i consumatori vogliono sempre più sapere cosa c'è nel loro cibo e come viene prodotto, la blockchain aiuterà i rivenditori a garantire che i prodotti dal pollo alla pasta non vengano contaminati o spacciati per qualcos'altro. Ma il pesce era più difficile da rintracciare, rendendolo particolarmente vulnerabile alle frodi. Oceana Advocacy Group ha infatti stimato che un campione su cinque di frutti di mare è etichettato in modo errato.

Sebbene la Norvegia abbia regole più severe rispetto ad altri produttori su come gestisce il salmone, la pesca globale si è impantanata in polemiche sull'uso di antibiotici e sostenibilità dei mangimi per pesci. Secondo Espen Braathe, un dirigente di IBM Food Trust Europe, l'utilizzo della blockchain per monitorare la storia della vita di un pesce aiuterà i produttori norvegesi a salvaguardare la loro reputazione e impedire che i prodotti inferiori siano falsi come norvegesi.

Il progetto, che è il primo a coprire l'intera filiera del salmone, entrerà in funzione entro la fine di settembre e monitorerà anche le trote. Il CEO di Atea, Steinar Sonsteby, ha detto che sensori e telecamere registreranno dettagli come la temperatura dell'acqua e ciò che i pesci vengono nutriti. L'iniziativa, che in seguito si estenderà alle catture selvatiche, consentirà agli agricoltori norvegesi di ottenere prezzi migliori per il loro pesce, ha dichiarato il CEO della Norwegian Seafood Association, Robert Eriksson. Entro il 2025 inoltre, secondo IBM, l'obiettivo è che ogni membro tracci fino al 40% della propria popolazione ittica.