Sanità: uso degli occhiali 3D limitato anche per gli adulti

Il Consiglio Superiore di Sanità ha pubblicato le indicazioni specifiche da fornire ai consumatori in merito all'utilizzo degli occhiali 3D.

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a cura di Dario D'Elia

Il Consiglio Superiore di Sanità la settimana scorsa ha indicato una serie di avvertenze ed istruzioni per l'uso e la fornitura di occhiali 3D da TV e monitor. Sono stati coinvolti i competenti Ministeri e associazioni di categoria. In sintesi è stata confermata la controindicazione per i bambini al di sotto dei 6 anni di età. Mentre per i più grandi, ma in verità anche gli adulti, viene consigliato un tempo d'uso "pari a quello della durata di uno spettacolo cinematografico".

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Fondamentale anche "un'idonea e periodica pulizia ed eventuale disinfezione in caso di particolari evenienze-infezioni oculari, infestazioni del capo, uso promiscuo, etc.". Laddove non sia possibile i produttori dovranno comunicare al consumatore "che in presenza di tali evenienze-infezioni è controindicato l’utilizzo degli occhiali 3D da parte del soggetto interessato fino alla scomparsadelle suddette circostanze".

In ogni caso gli occhiali 3D devono essere tenuti fuori dalla portata dei bambini qualora vi sia la presenza di piccole parti mobili ingeribili. Devono essere utilizzati contestualmente agli strumenti correttivi della visione nel caso il consumatore sia portatore di lenti (occhiali da vista o lenti a contatto). Infine "è opportuno interrompere la visione in 3D in caso di comparsa di disturbi agli occhi o di malessere generale e, nell’eventualità di una persistenza degli stessi, di consultare un medico".

Tutte queste indicazioni dovranno essere fornite ai consumatori, quindi in chiara evidenza sui manuali di accompagnamento. Il tempo massimo per l'adempimento è stato stabilito in sei 6 mesi.