Sarkozy apre l'e-G8: bastone e carota per il Web

Il Presidente francese parla di dialogo all'inaugurazione degli Stati generali mondiali della Rete, ma ricorda anche l'importanza delle regole. L'amministratore delegato di Google, Eric Schmidt, risponde che la miglior politica per un governo è dare la banda larga fissa e mobile a tutti i cittadini.

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a cura di Dario D'Elia

Ieri il Presidente francese Nicolas Sarkozy ha aperto l'e-G8, praticamente un forum che in molti hanno ribattezzato Stati generali mondiali della Rete."Non voglio cercare di controllare la Rete, ma piuttosto aprire un dialogo proficuo tra governi e gli attori di Internet", ha affermato Sarkò all'apertura, di fronte a oltre mille protagonisti mondiali del Web. "C'è una contraddizione straordinaria nel dire che Internet abolisce le frontiere e poi continuare a fare come se le regole potessero essere solo nazionali. A costo di sembrare impopolare, voglio dirvi che non potete rifiutare un minimo di regole e valori comuni. Non si può veicolare il Male senza ostacoli né ritegno". 

Nicolas Sarkozy

Non tutti hanno apprezzato questa presa di posizione. "Prima di pensare a progetti di regolamentazione, chiediamo ai governi di studiare soluzioni tecnologiche per risolvere i problemi da un punto di vista globale", ha commentato a caldo l'amministratore delegato di Google, Eric Schmidt. ''La miglior politica per un governo è dare la banda larga fissa e mobile a tutti i cittadini''.

Evidente quindi lo scontro ideologico, ancora di più se entra in gioco la questione copyright. ''Pasolini non avrebbe potuto fare i suoi film se le sue creazioni fossero state subito diffuse gratuitamente sul web. La creazione ha bisogno di remunerazione, altrimenti muore'', ha ricordato il ministro francese della Cultura, Frederic Mitterrand. 

Oggi in ogni caso sarà la giornata del documento comune che sarà presentato al G8 di giovedì e sabato. ''Il documento finale non dovrà necessariamente essere condiviso da tutti, ci possono essere delle contraddizioni'', ha sottolineato Maurice Levy, patron di Publicis e coordinatore della delegazione dei guru (Mark Zuckereberg, Eric Scmidt, John Donahoe etc.).

Difficile prevedere svolte sostanziali per la gestione del Web, ma quel che conta è la scelta di attivare un dibattito al riguardo. In Italia tutto questo non può che sembrare distante. Fondamentalmente l'agenda è dettata dalle lobby industriali, che si tratti di TLC o copyright.