Satellite si sveglia dopo 46 anni e comincia a trasmettere

La storia di un satellite statunitense ormai considerato un detrito spaziale, che dopo 46 anni ha ripreso a trasmettere.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Quanto può durare un oggetto tecnologico? L'obsolescenza programmata è un argomento recente, all'alba dell'era informatica non esisteva, quindi nessuno si stupisce sentendo parlare di un Apple I del 1976 ancora funzionante. Per lo Spazio è tutta un'altra cosa per via del freddo, delle radiazioni e in generale delle condizioni difficili fuori dalla Terra. Per fare un esempio recente, tanti hanno tirato un sospiro di sollievo quando la sonda Rosetta si è risvegliata a gennaio 2014, dopo 10 anni di permanenza nello Spazio.  

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Bene sappiate che qualche anno fa è accaduto qualcosa di ancora più inaspettato, un autentico caso di "radio archeologia".

Il segnale di un satellite americano, abbandonato nel 1967 e divenuto uno dei tanti detriti spaziali, è stato captato dopo 46 anni nel 2013. Parliamo di uno dei satelliti sperimentali Lincoln progettati e costruiti dal Lincoln Laboratory del MIT tra il 1965 e il 1976, dietro sponsorizzazione dell'USAF. Doveva servire per collaudare dispositivi e tecniche per la comunicazione satellitare.

Nella serie c'erano 9 satelliti distinti dalle sigle da LES1 a LES9 (di cui uno, LES7, non fu mai realizzato per mancanza di fondi). Hanno subito diversi problemi in fase di lancio, ma fornirono comunque risultati utili.

Questa notizia riguarda LES1, almeno così l'ha identificato il radio astronomo amatoriale della Cornovaglia settentrionale che nel 2013 ha incidentalmente raccolto il suo segnale. Dopo avere incrociato i dati con vari elenchi è giunto alla conclusione che si trattasse proprio di quel LES1 costruito dal Massachusetts Institute of Technology e lanciato nel 1965. Il satellite a quanto pare non era riuscito a raggiungere l'orbita programmata a causa di un errore di cablaggio e rimase fin da subito alla deriva.

LES1 ha le dimensioni di un'utilitaria, e probabilmente non rientrerà presto in atmosfera perché la sua orbita è ancora relativamente elevata. In buona sostanza non rappresenta una minaccia maggiore di quella costituita dalle migliaia di pezzi di spazzatura spaziale in orbita.

Phil Williams G3YPQ (il radio astronomo che ha fatto la scoperta) ha detto che la ricezione del segnale avviene ogni 4 secondi, ossia quando i pannelli solari non sono messi in ombra dal satellite stesso. Per questo motivo il suono, a quanto riferisce il radio astronomo, è particolarmente spettrale. Del resto tenete conto che sfrutta elettronica costruita quasi 50 anni fa, ossia 12 anni prima della sonda Voyager 1 e prima dell'avvento dei microprocessori e dei circuiti integrati.

È probabile che le batterie di bordo fuori uso e alcuni dei componenti guasti abbiano causato la trasmissione sui 237 MHz, che avviene solo quando i pannelli solari sono illuminati dal Sole. Ascoltando il segnale si può immaginare che il satellite ruoti su sé stesso continuamente e che per questo i pannelli ricevano la luce solare ogni 4 secondi.

Una storia che ricorda un po' quelle degli agenti russi "dormienti" durante la Guerra Fredda, mandati negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in altri paesi a condurre una vita "normale", ma che in caso di guerra sarebbero stati "svegliati" per compiere azioni di sabotaggio contro infrastrutture strategiche. Ironia della sorte, nel 2013 è stata trasmessa negli Stati Uniti la serie TV The Americans, che parla proprio di questo.