Scansione temporale della missione OSIRIS-REx

Parte questa notte da Cape Canaveral la missione NASA OSIRIS-REx, che inseguirà l'asteroide Bennu e si avvicinerà abbastanza da prelevarne dei campioni da riportare sulla Terra.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Scansione temporale della missione OSIRIS-REx

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Lo schema dell'orbita seguita dall'asteroide Bennu, dalla Terra, Mercurio, Venere e Marte. Crediti: UA/OSIRIS-REx Mission

OSIRIS-REx decollerà da Cape Canaveral a bordo di un razzo Atlas V 411, all'interno di una finestra temporale utile di 34 giorni che ha inizio proprio l'8 settembre 2016 (significa che i giorni utili sono 34, in genere si tenta il decollo fin dal primo giorno, compatibilmente con i risultati dei test che si svolgono nelle ore precedenti al decollo e le condizioni meteo).

Orbiterà intorno al Sole per un anno, quindi sfrutterà il campo gravitazionale della Terra per immettersi nella rotta dell'asteroide Bennu. Ad agosto 2018 ci sarà il primo incontro di Bennu con OSIRIS-REx, che sfrutterà piccoli razzi per allinearsi con la velocità e fare il rendezvouz con l'asteroide.

Due mesi dopo avere rallentato per avvicinarsi a Bennu, la sonda spaziale inizierà la prima fase delle indagini, che durerà per più di un anno, e durante la quale verranno mappati potenziali siti campione. Una volta che sarà stato scelto il sito finale da cui prelevare i campioni, la sonda si avvicinerà alla superficie di Bennu ed effettuerà i prelievi mediante il braccio meccanico di campionamento. Come hanno precisato più di una volta i ricercatori, OSIRIS-REx non atterrerà sull'asteroide. Però "bacerà la superficie", con un contatto fra il braccio meccanico e la superficie di Bennu che durerà approssimativamente cinque secondi. Quel che è certo è che non sarà un gesto affettuoso, dato che in quei pochi istanti il braccio rilascerà una raffica di azoto mirata a sbriciolare le rocce e il materiale di superficie in modo da poterlo raccogliere e riporre nel vano di carico.

La sonda ha a bordo abbastanza azoto da consentire tre tentativi di campionamento, in modo da raccogliere una quantità di materiale compresa fra il minimo richiesto di 60 grammi e il carico massimo consentito, che è di 2 chili.

A marzo 2021 si aprirà la finestra per il rientro: OSIRIS-REx inizierà il suo viaggio di ritorno verso la Terra, che richiederà due anni e mezzo, con l'atterraggio sul nostro Pianeta programmato per settembre 2023.

La capsula contente i campioni si separerà dalla navicella principale, attraverserà l'atmosfera terrestre e una volta atterrata verrà trasportata presso lo Utah Test and Training Range, situato in un'area desertica fra il nord-ovest dello Utah e il Nevada orientale.

 Qui verranno condotti i test per due anni (da fine 2023 a fine 2025), durante i quali il team scientifico dovrà catalogare i campioni, analizzarli e spuntare gli obiettivi scientifici della missione.

La NASA intende poi conservare almeno il 75% del campione presso il Johnson Space Flight Center a Houston per ulteriori ricerche da parte di scienziati di tutto il mondo e delle future generazioni. Dante Lauretta ha spiegato a Space.com che "i futuri scienziati - che sono molto più intelligenti di me - avranno accesso a questo materiale e saranno in grado di continuare l'esplorazione che questo gruppo di lavoro ha iniziato".