Schermi touch con tasti fisici, il segreto è uno strato d'aria

Un gruppo di ricercatori svizzeri ha realizzato una nuova tecnologia aptica capace di creare la sensazione tattile sui touchscreen. Il prototipo si avvale di una superficie piezoelettrica, che quando è attraversata dalla corrente vibra impercettibilmente, creando uno strato d'aria che simula lo spessore dei tasti.

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a cura di Roberto Caccia

I ricercatori del Politecnico Federale di Losanna (EPFL) hanno realizzato un nuovo tipo di tecnologia aptica capace di creare la sensazione di premere pulsanti veri su un touch screen. Il segreto è una superficie piezoelettrica che flettendosi di pochi micron riesce a restituire la sensazione tattile sulle dita degli utenti.

Il prototipo di schermo aptico realizzato dall'EPFL

Come funziona? Il materiale piezoelettrico comincia a vibrare quando si applica una tensione. Nonostante il movimento sia impercettibile al tocco umano (si parla di uno spostamento pari a un centesimo dello spessore di un capello umano) l'intensità delle vibrazione crea un sottile strato d'aria fra il touch screen e le dita dell'utente, dando la sensazione di una superficie rialzata.

Modificando la tensione cambia anche il feedback tattile, che si può adattare a seconda della funzione che si sta eseguendo sul dispositivo, come scrivere, giocare, scorrere i menù e così via.

Il progetto mira a diventare realtà  su smartphone,  tablet, PC, Bncomat, distributori automatici e molto altro, inoltre i ricercatori prevedono che questa tecnologia possa aiutare le persone con difetti visivi nell'interazione con questi dispositivi.

"Stiamo aggiungendo la sensazione del tocco alle superfici tattili", afferma Christophe Winter, un dottorando che sta scrivendo la sua tesi proprio su questo argomento. "Il termine touch screen, usato per descrivere la tecnologia attuale, è in realtà un nome sbagliato perchè fornisce un feedback soltanto visivo e uditivo".

Sfortunatamente non ci sono informazioni sul giorno in cui potremo vedere questa tecnologia e toccarla con mano al di fuori dei laboratori. Per ora possiamo solo attendere, sperando che schermi di questo genere possano davvero aprire le porte a una nuova concezione di touch-screen, in grado di aiutare anche le persone con problemi visivi nell'uso quotidiano di numerosi dispositivi tecnologici.