Scoperto il pirata che beffò NASA e Cisco

Uno svedese di 21 anni è accusato di essere il responsabile di uno degli attacchi più rilevanti degli ultimi anni.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

È uno svedese di 21 anni l'uomo accusato di aver violato i sistemi della NASA e della Cisco nel 2004, che oggi deve affrontare un processo negli Stati Uniti.

Le accuse sono pesanti, e vanno oltre la "semplice" violazione dei sistemi. Philip G. Petterson, infatti, avrebbe anche rivenduto i segreti che è riuscito a sottrarre dai server. Non è chiaro, però, se sarà processato negli Stati Uniti, perché anche la legge svedese ha deciso di perseguirlo.

Petterson avrebbe violato i sistemi Cisco il 12 e il 13 maggio del 2004, rubando codice segreto, e poi è penetrato nei sistemi della NASA il successivo 19 maggio, e poi ancora il 22 ottobre dello stesso anno. L'accusa, a quanto pare, starebbe cercando un'equivalenza tra la distribuzione parziale del codice su IRC, come prova dell'azione, e la distribuzione a scopo di lucro. Oppure le accuse di "trading" fanno riferimento a fatti che non sono stati resi noti.

Per ognuno dei cinque capi d'accusa che deve affrontare, Petterson ora rischia 10 anni di prigione, tre di libertà vigilate e una sanzione di 250.000 dollari, anche se all'epoca dei fatti era ancora minorenne.