Se la connessione Internet fa schifo voglio pagare meno!

L'AGCOM ha proposto una serie di aggiornamenti al pacchetto di tutele per chi accede a Internet. Si parla di servizi minimi anche per il mobile e la possibilità di downgrade contrattuale se la connessione è scadente.

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a cura di Dario D'Elia

Che ne direste di offerte ADSL, fibra e mobili più trasparenti sulle prestazioni reali? Beh, sarebbe un sogno anche perché il consumatore dovrebbe avere il diritto di pagare per quanto ottiene, non per quanto il marketing promette. Ebbene, il Garante delle Comunicazioni (AGCOM) ieri ha reso nota la decisione di avviare una consultazione pubblica per stabilire nuove tutele per salvaguardare i diritti degli utenti quanto a qualità dei servizi mobili e residenziali.

L'elemento chiave, ma non l'unico, è Misura Internet, lo strumento gratuito online che oggi consente di certificare le prestazioni della propria connessione residenziale. E nel caso di performance al di sotto degli standard di poter godere della rescissione contrattuale senza penali (per la sola parte relativa all'accesso Internet) passati 30 giorni dalla segnalazione del reclamo al proprio provider.

Se è lenta paghiamola il giusto

Le novità principali proposte sono tre. La prima è di ampliare il perimetro di tutele anche ai servizi mobili e wireless Internet superiori ai 30 Mbit/s. La seconda è la possibilità di affiancare al diritto di recesso anche l'opzione di downgrade contrattuale gratuito: in pratica cambiare pacchetto per passare a uno più economico. Infine "rendere disponibili agli utenti, con cadenza annuale, i risultati dell'analisi dei reclami ricevuti e risolti".

L'ultima proposta nei confronti dei provider è di adottare un medesimo software di misura che consenta di ottenere valori statistici comparativi.

Non resta che attendere l'esito della consultazione. Nel frattempo però l'AGCOM potrebbe rimettere mano allo stesso sito Misura Internet che sotto il profilo della comunicazione è a dir poco imbarazzante. Non sembra essere stato pensato per il grande pubblico. Poco chiaro, linguaggio burocratico, troppi tecnicismi. Insomma bocciato! Si può fare meglio.

Dopodiché dipingere come un buon risultato 30.000 utenze verificate con certificazione finale e 300.000 Speed Test istantanei è ridicolo. Ogni mese poco meno di 30 milioni di italiani accedono a Internet: difficile immaginare che gli insoddisfatti della propria connessione siano circa l'1%.