Se Netflix introducesse gli spot tra un episodio e l'altro rischierebbe di perdere il 50% di abbonati

Un'indagine su Netflix ha confermato che l'eventuale introduzione di spot tra un episodio e un altro delle Serie TV potrebbe convincere molti clienti a non rinnovare gli abbonamenti.

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a cura di Dario D'Elia

Netflix è leader negli Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Danimarca, Svezia e Norvegia ma se mai dovesse decidere di introdurre spot tra episodi rischierebbe di perdere più del 50% dei clienti. La conferma proviene da una recente indagine di Audience Project su 16mila utenti di 7 mercati di riferimento. Rispetto a quelli già citati c’è anche la Finlandia, che però risulta essere un po’ una mosca bianca dato che vanta come leader di settore Yle Areena, la piattaforma online a finanziamento pubblico.

Secondo l’indagine Netflix ha perso un po’ di terreno rispetto all’anno scorso a causa del moderato successo di BBC iPlayer nel Regno Unito, DR TV in Danimarca, SVT Play in Svezia e NRK TV in Norvegia. Insomma, fisiologico che si sia accesa un po’ di competizione. Certo è forse più preoccupante l’arrembante Amazon Prime che negli Stati Uniti e nel Regno Unito ha goduto di una crescita rispettivamente del 31% e del 33%. In Germania poi non è escluso il sorpasso nei prossimi mesi.

Per quanto riguarda gli spot, la scorsa estate Netflix li ha sperimentati in alcuni Paesi tra un episodio e l’altro di alcune serie TV. Quando è stato chiesto se la loro introduzione avrebbe pregiudicato gli abbonamenti la risposta è stata positiva per la metà, e in alcuni Paesi anche fino a due terzi del campione. Anche l’eventuale parallela riduzione del costo non avrebbe influito sulla scelta.

Insomma, per chi è abituato allo streaming online la pubblicità è sgradita e forse l’unica possibilità potrebbe essere quella di campagne molto profilate sui gusti dell’utente. Un terreno comunque scivoloso.