SIAE disintegrata, se 300 aziende ne scardinano il monopolio

L'Italia dovrebbe recepire la direttiva europea che impone la concorrenza a SIAE nella raccolta dei diritti. 300 aziende si sono rivolte a Renzi per sbloccare la situazione.

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a cura di Dario D'Elia

SIAE rischia davvero grosso perché il 10 aprile è scaduto il termine per recepire la direttiva europea 26 del 2014 sulla gestione collettiva del diritto d'autore, che impone agli Stati membri l'apertura a nuovi operatori del mercato. In pratica il suo monopolio potrebbe essere scardinato e di conseguenza bilanci e conti saltare del tutto – deve ancora agli aventi diritto più di 900 milioni di euro.

Più di 300 aziende e imprenditori italiani hanno recapitato una lettera al Premier Renzi "per chiedere il pieno recepimento della disposizione europea che determinerà la fine del monopolio SIAE nella gestione dei diritti d'autore sulle opere musicali".

SIAE

Il concetto di fondo è che si avrebbe finalmente un mercato più dinamico e con rendicontazioni e pagamenti più veloci. Oggi i detentori di diritti devono attendere 12/24 mesi, mentre con un sistema analogo a quello di altri paesi tutto verrebbe risolto in poche settimane.

"Le somme dovute saranno determinate in modo preciso e puntuale grazie a sistemi digitali, superando il sistema forfettario ora utilizzato dalla SIAE, che avvantaggia solo i grandi artisti", si legge nel documento congiunto. "Lo statuto della Società Italiana Autori ed Editori, infatti, attribuisce agli iscritti tanti diritti di voto quanti sono gli euro incassati come diritti d'autore".

Oggi tutte le decisioni, comprese quelle che riguardano la ripartizione dei diritti, sono prese dagli autori affermati "obbligando gli emergenti e quindi la maggior parte degli iscritti (80 mila in tutto) a subirne le scelte".

Si potrebbero abolire le quote di iscrizione e canoni annuali oggi imposti da SIAE, affidarsi a società di raccolta dei diritti d'autore operanti in Europa, a prescindere dal Paese di appartenenza.

"Recepire la direttiva europea permetterà la nascita di nuove imprese, come la nostra, che operando in concorrenza creeranno nuove opportunità di lavoro, favorendo anche la crescita del settore artistico", spiega Davide d'Atri, fondatore e amministratore delegato di Soundreef, società di raccolta dei diritti di autore appena riconosciuta in Inghilterra.

Tra i firmatari della lettera Club degli Investitori (100 investitori professionali), Italia Angels for Growth (120 investitori professionali), Italian Business Angels Network Association (115 investitori professionali), Permicro S.p.A. (Società di microcredito), Marco Piana, Managing Partner VAM Investments S.p.A., Luigi Capello, Amministratore delegato Lventure S.p.A. e fondatore Luiss/Enlabs, Marco Trombetti, CEO Translated e Memopal, Augusto Coppola, fondatore e Presidente InnovAction Lab, Gianmarco Carnovale, Presidente Roma Startup, Matteo Fago, fondatore Venere S.p.A. e proprietario L'Asino d'oro edizioni s.r.l., Luca Rancilio, Consigliere di Amministrazione Shark Bites S.p.A., Lorenzo Franchini, fondatore ScaleIT Capital,  Alessandro Nasini, Fondatore Startalia, Stefano Bernardi, Fondatore Mission and Market e Italia Startup Scene, Enrico Pandian, CEO Supermercato 24, Fabio Pezzotti, fondatore e CEO Xandas New Media Ventures,  Nicola Mattina, Fondatore Talent Garden Roma.