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a cura di Alessandro Crea

Come se la cavano in ambito sicurezza gli smartphone Apple e quelli Android? Molto bene i primi, assai male gli altri, con appena qualche parziale eccezione per i prodotti di due brand, che però non sono quelli che vi aspettate. Questo almeno è quanto afferma SecurityLab sulla base di una ricerca svolta di recente.

SecurityLab ha esaminato quattro diversi fattori: il tempo necessario per pubblicare un aggiornamento di sicurezza dopo la scoperta di una vulnerabilità, il ritardo massimo nel rendere disponibile l'aggiornamento a tutti, se gli aggiornamenti sono indipendenti o meno dai carrier e quanto a lungo sono supportati i dispositivi tramite gli aggiornamenti di sicurezza. Alcune voci inoltre sono state ulteriormente suddivise, come ad esempio nel caso della pubblicazione degli aggiornamenti di sicurezza, tenendo conto dei tempi non solo per il dispositivo principale ma anche di quelli precedenti di ciascuna azienda.

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Apple ha ricevuto il bollino verde in tutti gli ambiti in quanto i tempi per il rilascio delle patch di sicurezza si misura nell'arco di qualche giorno al massimo per tutti i dispositivi, con la capacità di renderli disponibili in tutto il mondo in un solo giorno. Gli aggiornamenti inoltre sono indipendenti dal singolo provider ed Apple assicura il supporto per gli aggiornamenti di sicurezza per cinque anni. Unico neo, si fa per dire, l'iPhone 5c, per cui gli aggiornamenti sono stati garantiti per 4 anni.

Infinitamente peggio fanno invece gli smartphone Android, indipendentemente dal produttore. Brand come Samsung, Huawei, Nokia, Sony, Motorola, Asus e LG infatti non sarebbero in grado di assicurare la disponibilità di patch se non dopo settimane, ma sarebbero necessari poi mesi affinché tutti i modelli siano coperti e addirittura uno o più trimestri affinché le patch siano disponibili in tutto il mondo. La dipendenza dai provider per la distribuzione delle patch poi peggiora il quadro, mentre il supporto, quando va bene, non raggiunge i 3 anni. OnePlus, Honor e HTC poi se possibile riescono a fare ancora peggio.

Le uniche parziali eccezioni a ricevere qualche bollino verde sono invece Google e soprattutto Essential, che si distinguerebbe per tempi di distribuzione delle patch e disponibilità a livello mondiale, con tempi simili a quelli di Apple. La vostra esperienza in materia conferma o contraddice questi dati?


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