Sky costretta a pagare per togliere l'oscuramento Rai sul satellite

Il Garante delle Comunicazioni ha stabilito che Rai dovrà interrompere l'oscuramento dei suoi programmi sulla piattaforma Sky.

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

La Rai non potrà più oscurare i suoi canali su Sky. Il Garante delle Comunicazioni ha deciso di affrontare e risolvere definitivamente una querelle che va ormai avanti da anni. Com'è risaputo la televisione pubblica non permette la visione agli abbonati satellitari Sky di eventi sportivi, trasmissioni di vario genere e film tirando in ballo i diritti dei fornitori di programmi.

Sede Sky

Sede Sky

Ebbene, Rai e Sky dovranno siglare un contratto della durata di almeno 12 mesi (rinnovabile) che prevede un compenso "equo e ragionevole". Entro 30 giorni l'operatore satellitare è chiamato a sottoporre una proposta "equa, proporzionata e non discriminatoria".

Forse non è l'epilogo che Sky si aspettava anche perché gli stessi contenuti Rai oggi sono ceduti gratuitamente alla piattaforma satellitare Tivùsat. Però è anche vero che quest'ultima è nata proprio per veicolare il segnale satellitare là dove il digitale terrestre non è disponibile. Sky in qualità di operatore economico, come riporta La Repubblica, deve riconoscere il pagamento dei contenuti forniti da terzi – in questo caso la TV pubblica. Anche considerando il valore dei contenuti e quello reputazionale dell'azienda.

La deliberà del Garante è stata approvata con il voto a favore del presidente Cardani (che era anche relatore) e dei commissari Nicita e Martusciello.