Sky non vuole pagare Rai per le trasmissioni oscurate: perché favorite TivùSat?

Sky si è rivolta al TAR per bloccare la delibera AGCOM che costringerebbe a un accordo economico con RAI per la visione in chiaro di tutte le sue trasmissioni.

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a cura di Dario D'Elia

Sky non vuole pagare il becco di un quattrino alla Rai per avere i suoi programmi in chiaro sul satellite. O meglio, se ne potrebbe discutere ma a patto che lo stesso tariffario venga sottoposto a TivùSat, la piattaforma satellitare partecipata da Rai, Mediaset, Telecom Italia Media, Confindustria Radio TV e Aeranti-Corallo.

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È questa la risposta del colosso satellitare alla proposta AGCOM (delibera 128) che tentava di dirimere l'annosa questione delle trasmissioni occasionalmente oscurate dalla Rai. Sul piatto un contratto annuale rinnovabile che prevedesse un compenso "equo e ragionevole".

Sky ha deciso di rivolgersi al TAR per chiedere che la delibera del Garante sia annullata a causa del (presunto) trattamento discriminatorio rispetto a TivùSat – società privata a tutti gli effetti ed evidentemente favorita nel broadcasting satellitare. Come se non bastasse AGCOM non avrebbe tutelato Sky in questi 6 anni di oscuramenti.

Non resta che attendere il parere del TAR.