Sky sfida la norma antipirateria e si rivolge a Napolitano

Sky ha depositato un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica per contrastare il nuovo regolamento antipirateria. Al centro della questione la legittimità dei poteri AGCOM.

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a cura di Dario D'Elia

Persino Sky si è schierata contro il nuovo regolamento antipirateria approvato dall'AGCOM, per quanto attiene alla televisione. Venerdì scorso La Repubblica ha confermato che il colosso satellitare ha depositato un ricorso straordinario al Presidente Napolitano. Si tratta di un vero e proprio rimedio giurisdizionale sulla legittimità di un provvedimento.

In questo caso Sky sostiene che l'AGCOM si sia arrogato un potere che supera il perimetro delle sue possibilità. Secondo il costituzionalista Roberto Mastroianni, che ha collaborato alla redazione dell'atto, vi sarebbe stato anche un "eccesso di delega" da parte del legislatore. Da ricordare infatti che il presidente AGCOM spesso fa riferimento al decreto Romani sull'audiovisivo (Governo Belusconi IV) che indica per l'ente amministrativo di garanzia la possibilità di stabilire nuove norme contro la pirateria.

Sede Sky

La questione di fondo è che associazioni e specialisti del settore sostengono da tempo che il "tribunale speciale" antipirateria immaginato dall'AGCOM non offre sufficienti garanzie alla difesa. È evidente lo squilibrio fra il rispetto dei diritti dei detentori di copyright e quello di provider e gestori di siti - nonché broadcaster quando si parla di televisione. Per questi ed altri motivi il TAR del Lazio ha accolto le richieste dei ricorsi e stabilito per il 25 giugno un'udienza.

Sky ovviamente è preoccupata soprattutto per il fronte TV e in special modo gli effetti sui rapporti con autori e produttori. Il "Regolamento in materia di tutela del diritto d'autore" com'è risaputo si occupa anche di sistemi radiotelevisivi. Il timore è che possa essere usato per bloccare programmi televisivi oggetto di eventuali querelle legali. La procedura AGCOM consente la sospensione della programmazione, senza troppi fronzoli. Inoltre gli stessi autori potrebbero sfruttare questo rischio in fase di contrattazione per far salire i costi. Siamo comunque nel territorio dell'ipotetico, perché Sky non ha esplicitato le reali motivazioni di questa presa di posizione.