Skype passa al P2P Linux per volere di Microsoft

Microsoft ha deciso di rivedere l'infrastruttura di Skype per migliorare prestazioni e sicurezza. I supernodi saranno sistemi Linux gestiti direttamente dall'azienda. Intanto emerge un problema che mette e rischio gli indirizzi IP degli utenti.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Skype non usa più i propri utenti come supernodi per la gestione della rete, perché Microsoft ha deciso di usare delle "Linux Box" nei propri data center. Per la nota applicazione VoIP si tratta di un cambiamento molto rilevante, individuato dall'esperto di sicurezza Kostya Kortchinsky.

Stando ai rilevamenti di Kortchinsky Microsoft (Microsoft acquista Skype per 8,5 miliardi: è ufficiale) ha infatti sostituito i circa 50.000 supernodi precedenti con circa 10.000 nodi gestiti direttamente dall'azienda. "Va bene per ragioni di sicurezza, perché non ti affidi a persone scelte a caso che hanno di tutto sulla propria macchina", ha spiegato Kortchinsky a Dan Goodin di Ars Techinca.

Microsoft e Skype, quasi un anno di matrimonio

Usare il PC di un utente come supernodo ha infatti pregi e difetti, e tra questi ultimi c'è senz'altro la possibilità che il computer sia infettato da un qualche tipo di malware. I nuovi supernodi tuttavia non risolvono un problema di sicurezza emerso proprio in questi giorni: sembra infatti che sia piuttosto semplice trovare l'indirizzo IP di un utente collegato. Il rischio potenziale è molto alto, e secondo Microsoft è legato proprio alla struttura P2P di Skype – che in effetti non è cambiata alla radice.

"Abbiamo sviluppato supernodi che si possono collocare in server dedicati all'interno di data center sicuri. Ciò non ha modificato la natura peer-to-peer di Skype, secondo cui i supernodi semplicemente permettono agli utenti di trovarsi tra loro (le chiamate non passano dai supernodi). Crediamo che questo approccio abbia benefici immediati quanto a prestazioni, scalabilità e stabilità per centinaia di milioni di utenti Skype nel mondo", ha specificato un portavoce Microsoft ad Ars Technica.

Da un punto di vista tecnico in effetti Skype è sempre un'applicazione P2P, ma da quello semantico se ne può discutere. Peer to peer dopotutto significa alla lettera "da pari a pari", e idealmente ogni nodo della rete è rappresentato da un utente; un sistema misto di umani e macchine compromette in un certo senso il concetto di parità. Ognuno di noi dovrà poi stabilire se è una questione rilevante o una semplice faccenda di andare a caccia del pelo nell'uovo.