Smartphone con batterie deludenti? La ricerca accelera

La sperimentazione di materiali innovativi per le batterie può accelerare grazie al microscopio elettronico a trasmissione.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Per migliorare la resa delle batterie si stanno conducendo molti esperimenti con innovativi materiali come per esempio i nanotubi di carbonio e il grafene. Per individuare più rapidamente il composto più efficiente e tagliare i tempi di ricerca Reza Shahbazian-Yassar, professore associato di ingegneria meccanica presso la Michigan Technological University, ha messo a punto un sistema per analizzare con un microscopio elettronico a trasmissione (AC-STEM) cosa succede esattamente all'interno di una batteria.

Il presupposto di partenza è largamente condivisibile: "con una carica completa un iPhone può stare acceso sette o otto ore, forse un giorno. Per molti non è sufficiente". Lo stesso vale per le batterie delle autovetture come la Nissan Leaf, che con una ricarica percorre al massimo 160 chilometri, quando per fare breccia nel mercato di massa dovrebbe arrivare almeno a 500 chilometri circa".

Batterie

Per aumentare l'autonomia gli scienziati stanno puntando l'attenzione sui materiali da usare per la fabbricazione degli elettrodi, con sperimentazioni a volte lunghe e costose. Shahbazian-Yassar e il suo gruppo di ricerca hanno sviluppato una nano-batteria che consente ai ricercatori di sperimentare differenti materiali e osservare con l'AC-STEM come si comportano a contatto con il litio a un livello di dettaglio senza precedenti.

Così facendo la ricerca dovrebbe accelerare, almeno speriamo, perché il problema dell'autonomia insufficiente ormai riguarda la stragrande maggioranza dei prodotti per la mobilità.