Smartphone e tablet danno pensieri ai team IT

Un report di Check Point evidenzia come i device aziendali usati in mobilità siano sempre di più a rischio di essere infatti da malware e affini.

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a cura di Redazione - Sicurezza

Secondo un’indagine condotta da Check Point, società americana specializzata in sicurezza informatica, la maggior parte delle aziende (ben il 79% di quelle intervistate) ha avuto almeno un problema di sicurezza, nello scorso anno, causato da un dispositivo mobile (smartphone o tablet) che ha creato parecchi danni economici. L’esborso necessario a quelle colpite più duramente (il 16% del totale) per sistemare il tutto supera il mezzo milione di spesa per ciascuna azienda. L’uso diffuso di smartphone e tablet, sempre più spesso personali, sta mettendo in seria difficoltà i responsabili IT delle aziende, che non riescono a far fronte alla scarsa capacità dei dipendenti di mettere in sicurezza i propri dispositivi.

Quante volte abbiamo visto questa scena in ufficio? E quante volte questa cattiva abitudine rischia di mettere a repentaglio la sicurezza aziendale? Ok, tante... ma di chi è davvero la colpa? Di chi porta il proprio dispositivo senza essere un tecnico esperto di sicurezza o delle aziende che non provvedono a fornire i dispositivi?

 Dati sensibili e informazioni aziendali, anche quelle più delicate relative ai clienti, molto spesso vengono salvate sul proprio tablet o smartphone senza che i team IT ne abbiano il controllo. La ricerca dice che, rispetto al 2012, i device personali in azienda sono praticamente raddoppia, causando un’esplosione di problematiche che le aziende non hanno ancora affrontato efficacemente. Questa è l’altra faccia della medaglia del cosiddetto BYOD (Bring Your Own Device) un trend che molte aziende stanno seguendo e che spesso, per risparmiare soldi nell’acquisto di telefoni e tablet, è stato “trasformato” rispetto all’idea iniziale. Ora infatti la maggior parte delle aziende concede la facoltà ai propri dipendenti di usare device personali, senza però prendere in considerazione il rischio che ne consegue e le relative spese da affrontare in caso di problemi. Infatti oltre la metà (52%) delle grandi aziende ha registrato nel corso del 2012 un costo legato agli incidenti di mobile security superiore ai 500.000 dollari. Mentre fa pensare il  45 percento delle aziende, con meno di mille dipendenti, che ha dovuto sborsare qualcosa come oltre 100.000 dollari. Come c’era da aspettarsi, secondo gli IT Manager Android rimane il sistema operativo più a rischio di intrusione (49%), molto di più rispetto a iOS, Windows Mobile e BlackBerry.  “Senza dubbio, la letterale esplosione del BYOD, delle mobile app e dei servizi cloud, ha reso estremamente difficile per le aziende di ogni dimensione il compito di proteggere le informazioni aziendali”, spiega Tomer Teller, security evangelist e researcher di Check Point Software Technologies. “Una strategia efficace di mobile security dovrà concentrarsi sulla protezione delle informazioni aziendali su una grande varietà di dispositivi e sull’implementazione di controlli di accesso sicuro alle informazioni ed applicazioni  in mobilità. Altrettanto importante è educare dipendenti e collaboratori sulle best practice da seguire, perché la gran parte delle aziende si rivela più preoccupata dalla scarsa attenzione dei dipendenti che dai cybercriminali.”