SMS di solidarietà in crisi per colpa delle nuove tariffe?

Secondo Telethon negli ultimi anni gli SMS solidali sono in calo costante e non per cola dei donatori. A frenare la raccolta infatti sarebbero invece le schede prepagate a cifra fissa, che consentono SMS illimitati da cui però sono escluse le erogazioni a terzi.

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a cura di Alessandro Crea

La Fondazione Telethon ha lanciato l'allarme: dal 2013 al 2016 attraverso la donazione telefonica tramite SMS sono stati raccolti 1milione e 700mila euro in meno. Gli italiani sono diventati meno sensibili verso le giuste cause? A guardare i dati no, perché nello stesso lasso di tempo non c'è stata flessione dalle donazioni da telefono fisso. La responsabilità è dunque altrove, precisamente nella diffusione sempre crescente delle prepagate a cifra fissa, che offrono SMS illimitati, è vero, ma escludendo le erogazioni a terzi attraverso l'invio di messaggi a numeri che iniziano per 1, 4 e 8.

Parliamo di responsabilità e non di colpa perché ovviamente la cosa non è voluta ma sta nella normale evoluzione del mercato, anche se purtroppo ciò danneggia la raccolta fondi.

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Non si tratta di un problema di secondo piano perché colpisce un po' tutte le organizzazioni non profit che hanno scelto di fare fundraising con gli SMS, da Save the Children al CESVI fino all'AIL, l'associazione per la lotta alle leucemie. Anzi sono proprio le associazioni e i ricercatori che lavorano su malattie gravi ma poco diffuse a risentire di più del calo.

Nel 2012 ad esempio il settore non profit nel suo complesso aveva raccolto in Italia 43 milioni di euro tramite donazioni da SMS, ma già nel 2015, su un totale di 4,5 miliardi di euro di donazioni solo 28 milioni di euro provenivano da SMS.

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Soluzioni? Al momento all'orizzonte non si intravede niente di altrettanto efficace nel cavalcare l'onda emotiva di un evento: lo smartphone è sempre con noi, a portata di mano e digitare poche cifre richiede solo qualche secondo, in cambio del quale riceviamo la gradevole sensazione di aver fatto una buona azione. Se però le cose procedono così le ONLUS dovranno pensare all'adozione di strumenti di finanziamento alternativi.  "Ci stiamo riflettendo e troviamo nelle compagnie telefoniche interlocutori attenti e preziosi, disponibili a venirci incontro" ha confermato Federica Pasinelli, direttore generale della Fondazione Telethon.