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a cura di Dario D'Elia

E se gli operatori si rivolgessero direttamente ai cittadini di ogni città per decidere o meno se cablare in fibra FTTH? Una sorta di campagna di adesione locale, senza obblighi di contratto per l'utente ovviamente. È questa la modalità in cui si sta muovendo l'operatore all'ingrosso E-Fiber in Olanda.

Lancia campagne locali e se raggiunge almeno il 40% di adesioni non-vincolanti procede con i lavori. Dopodiché arrivano gli operatori che erogano il servizio. Un modello di business piutto democratico verrebbe da dire, che per altro ha già funzionato in circa una decina fra città e centri rurali olandesi.

e-fiber
E-Fiber

Però qualche giorno fa qualcosa è andato storto e a Heerhugowaard, una cittadina da 50mila abitanti situata a neanche 50 km da Amsterdam, e la popolazione si è espressa tiepidamente.

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Solo il 23% delle famiglie ha dichiarato il suo interesse a servizi e E-Fiber che aveva posto una soglia minima del 35% ha dovuto accettare la sconfitta. La profittabilità era stata stimata con una prospettiva di almeno 8750 abbonati  su 27mila indirizzi.

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Sebbene questo approccio di E-Fiber abbia molti pregi sarebbe interessante un test analogo in Italia. È una modalità mai sperimentata che potrebbe svelare molte delle criticità nazionali. Da una parte il fatto che la presunta domanda di connettività nel nostro paese non è così scontata, dall'altra la reale percezione del tema da parte dei cittadini.

audiweb

Audiweb marzo 2018

Personalmente credo che nella maggior parte delle città italiane queste campagne farebbero emergere un diffuso disinteresse. Se non altro perché secondo l'ultimo rapporto Audiweb a marzo su 25,4 milioni di utenti unici (il 62,3% della popolazione) solo 12,8 milioni hanno usato il PC e circa 21,5 dispositivi mobili - di cui 12,6 milioni smartphone.

Insomma, gli italiani hanno bisogno di connettività ultra-broadband ma è meglio non domandarglielo espressamente. Gli spiegheranno il motivo figli e nipoti. Un giorno.