Sonos Ray, la qualità delle soundbar Sonos a 299€ | Recensione

Sonos presenta una nuova soundbar economica dal design molto semplice e pulito, conosciuta con il nome di Ray; disponibile a partire da inizio giugno avrà un prezzo di 299 euro.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Non è semplice trovare i televisori in grado di riprodurre un audio di buona qualità, e le poche mosche bianche che esistono si posizionano nelle fasce di prezzo più alte. Mentre sono molti coloro che non vogliono spendere migliaia di euro per un TV, ma si accontentano di un modello di fascia media o bassa, che oggi è comunque in grado di offrire una qualità visita di buon livello, su un pannello di dimensioni considerevoli, tra i 50” e i 70”.

Ma dopo aver posizionato il nuovo dispositivo e aver gustato qualche film, aver goduto del nuovo acquisto, si inizia a desiderare qualcosa di più, soprattutto dal punto di vista audio. Oggi la soluzione più semplice, meno invasiva ed efficiente è affidarsi a una soundbar: facile da installare, non richiede amplificatori esterni o altri dispositivi, e assicura una resa audio superiore rispetto ai piccoli altoparlanti segregati nei pochi millimetri di spessore della scocca di un televisore moderno. Questo è vero per la quasi totalità dei casi, anche per i modelli di fascia bassa da un centinaio di euro o poco più.

Questo preambolo serve per dire che Sonos, marchio già apprezzato in molte occasioni e posizionato nella fascia media e alta del mercato (consumer, non professionale), ha finalmente presentato una soundbar economica; considerando i canoni appena descritti, che rendono “economica” un prezzo di 299 euro. Si chiama Sonos Ray, ed è candidata a diventare l’acquisto consigliato per tutti coloro che vogliono stravolgere la qualità audio di un televisore, senza acquistare prodotti che possono, potenzialmente, costare quanto il dispositivo stesso.

Come è fatta

Esteticamente Sonos Ray ricalca le linee degli altri prodotti del brand, quindi con una linea molto pulita, un vano posteriore dove sono posizionati i connettori, dei tasti a sfioramento sopra e una griglia che nasconde i quattro altoparlanti frontali.

Sonos racconta Ray come un sistema a tre canali, anche se effettivamente non ci sono degli altoparlanti dedicati per quello centrale, ma quest’ultimo viene riprodotto sfruttando due dei quattro altoparlanti, che si occupano anche dei canali laterali. Due mid-woofer si occupano delle medie e basse frequenze (grazie all’aiuto di una guida d’onda a bassa velocità) e due tweeter sono dedicati alle alte frequenze. L’amplificazione è affidata a quattro amplificatori digitali classe D.

Sul pannello dei connettori posteriore sono presenti il connettore dell’alimentazione, una porta Ethernet e un connettore audio ottico.

I materiali e la qualità costruttiva sono in stile Sonos, quindi non deludenti; in ogni sua parte si percepisce che è un prodotto di buona qualità.

Sonos Ray è una versione miniaturizzata delle altre soundbar del brand, e in generale è piccola. La lunghezza è di 56 cm, abbastanza da permetterci di posizionarla davanti a qualsiasi TV, anche di dimensioni ridotte. L’altezza di 7 centimetri circa non dovrebbe essere un problema per la maggior parte dei televisori appoggiati su un mobile, e lo stesso vale per la profondità di poco meno di dieci centimetri. Ovviamente è possibile posizionarla anche a parete con l’apposito supporto, nel caso di un TV montata su un braccio.

A cosa dobbiamo rinunciare?

Come accade ogni volta che un produttore realizza una versione economica di un suo prodotto, è necessario capire a cosa ha rinunciato al fine di contenere il prezzo. Su Sonos Ray le voci non sono poche, ma capiremo fra poco quanto veramente incidono sull’esperienza d’uso. La mancanza più grande è l’HDMI Arc, ormai la connessione più comoda e utilizzata su dispositivi audio del genere, e di conseguenza manca anche la compatibilità a Dolby Atmos. Sonos Ray è in grado di gestire “solo” i formati Stereo PCM, Dolby Digital 5.1 e DTS. La connettività con il televisore è lasciata esclusivamente alla connessione audio ottica.

Mancano i microfoni, presenti su una parte dei prodotti Sonos (e su tutti gli ultimi modelli), di conseguenza non potrete interagire con un assistente vocale. Manca il bluetooth, e questa è una considerazione generale rispetto alla tipologia di prodotto, non in raffronto unicamente ai modelli Sonos che per la riproduzione audio diretta prediligono come al solito Apple AirPlay 2, Spotify Connect, Tidal Connect o semplicemente l’applicazione Sonos, che dovrebbe essere la preferita.

Cosa invece non manca?

Tra le caratteristiche che invece rimangono e accomunano Sono Ray agli altri prodotti del brand, troviamo la compatibilità con TruePlay, che usa il microfono all’interno di un iPhone / iPad per calibrare l’audio. È presente la funzione NightSound per limitare i suoni che disturbano maggiormente, così da poter mantenere un volume godibile anche nelle ore notturne, la possibilità di intervenire sull’equalizzazione (anche se limitata) e tutte le funzioni legate all’applicazione Sonos, come ad esempio l’inserimento in un multi-room e l’uso di tutti i servizi musicali.

Rimane anche la possibilità di realizzare un sistema surround, non virtuale ovviamente, ma con l’abbinamento a un paio di altoparlanti da posizionare dietro alla posizione di ascolto - e volendo anche l’aggiunta di un Sub, che tuttavia è poco giustificabile in abbinamento a questa soundbar considerando che costa molto e Sonos non offre ancora un subwoofer “economico”.

In realtà anche la possibilità di abbinare un paio di Sonos One a Sonos Ray è poco probabile, considerando che One, è acquistabile a 229 euro (l’uno), solo poco meno dei 299 euro di Ray. Forse la scelta migliore è valutare l’acquisto di due SYMFONISK da 99 euro, un prodotto Ikea / Sonos, compatibile con i prodotti Sonos.

Qualità audio

Abbiamo usato Sonos Ray per guardare alcuni film e ascoltare musica, e dopo alcuni giorni ci siamo fatti un’idea abbastanza chiara di quello che può offrire questa soundbar. Quello che colpisce maggiormente è l’enfasi che Sonos pone sulla resa dei dialoghi, questi vengono posizionati in primo piano rispetto gli altri effetti sonori. Secondo noi è un pregio, che tuttavia si apprezza maggiormente nel tempo. Altre soundbar, anche di Sonos stessa, sono in grado di fare di meglio, ma ovviamente possono contare su dimensioni, prezzo e componentistica audio differenti. Per Ray, Sonos ha fatto una scelta, che ci sembra azzeccata.

Differentemente invece da altri prodotti, magari più grandi e con più componenti, ma della stessa fascia di prezzo, quello che non avrete è un primo approccio che predilige la potenza del suono ed enfatizza gli effetti sonori ambientali. Insomma, con Ray non sentirete un gran baccano, che magari inizialmente può piacere, ma che poi crea scene confuse che sovrastano le voci dei dialoghi.

Di contro, e come naturale conseguenza, si perde un po’ di soundstage e precisione nella resa dei dettagli. Passare da una soundbar di fascia alta a Sonos Ray si sente la differenza, ma dobbiamo limitare il nostro giudizio a riguardo, poiché probabilmente chi acquisterà Ray passerà dagli altoparlanti del televisore a questa soundbar, dove l’intera esperienza migliorerà.

Forse queste piccole limitazioni si sentono principalmente nella riproduzione musicale, dove alcune tracce audio richiedono una dinamica migliore e una risposta più lineare, cosa che Ray non è sempre in grado di offrire. In questa situazione si percepisce la mancanza di una resa migliore nella parte bassa dello spettro e qualche imprecisione anche nella gamma medio bassa.

A conti fatti non siamo però scontenti della resa generale di Sonos Ray. Se partiamo dal presupposto, già citato, che il confronto debba anzitutto avvenire con soundbar della stessa categoria (ovviamente) e con gli altoparlanti di un televisore, è praticamente scontato che la qualità percepibile è decisamente buona, in entrambi in confronti. Solo non aspettatevi quel suono forte e pieno che prediligono alcuni prodotti, bensì una resa più bilanciata e un’enfatizzazione della medio/medio-alta che migliora i dialoghi.

Chi dovrebbe acquistare Sonos Ray?

Crediamo che esista una tipologia di utenza molto specifica per Sonos Ray, cioè tutti coloro che hanno un televisore di fascia media o bassa, dai 50” ai 65”, che vogliono migliorare in maniera significativa la qualità audio e che vogliono, contemporaneamente, entrare nel mondo Sonos o che già hanno alcuni altoparlanti multi-room Sonos nella propria casa (o che desidereranno aggiungerne in futuro). Questo è il cliente perfetto per Sonos Ray, e nonostante il solo abbinamento al televisore per migliorarne l’audio potrebbe essere una condizione sufficiente, crediamo che l’acquisto non sarebbe ugualmente valorizzato se non aggiungessimo anche gli altri vantaggi dell’ecosistema Sonos.

Infine, se siete questo tipo di persona e avete collegato al televisore anche una console da gioco, allora avrete ottenuto il massimo del beneficio.

Ci piacerebbe assegnare un Award a Ray, che tuttavia non daremo perché riteniamo che il brand avrebbe comunque potuto aggiungere almeno l’HDMI Arc. Nonostante questo piccolo dispiacere Sonos Ray rimane un ottimo prodotto.