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a cura di Marco Silvestri

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Sony A7C è una mirrorless full frame ibrida con ottime specifiche che garantisce prestazioni di livello elevato sia in ambito fotografico che nelle riprese, pur propendendo maggiormente per quest’ultime. L’aspetto vintage dato dalla colorazione bitonale e il design super compatto sono i tratti distintivi della full frame più piccola di casa Sony, che per risparmiare sulle dimensioni sacrifica l’ottimo mirino EVF alloggiato nella parte centrale presente sui recenti modelli della serie Alpha a favore di un più piccolo EVF decentrato.

La possibilità di registrare video in 4K a 30fps e gli ingressi per microfono esterno e cuffie da 3.5mm sottolineano il carattere ibrido di A7C, che conserva lo stesso sensore Exmor R da 24.2MP di A7III e introduce un display vari-angle che la rende più versatile nelle riprese, oltre al nuovo processore Bionz X (presente anche su A7R IV) che incrementa le opzioni di ripresa e migliora il già ottimo sistema AF. Sony, nonostante le dimensioni ridotte, è riuscita a integrare la batteria NP-FZ100, ormai comune tra le recenti A7 e concepita per l’ammiraglia A9, che garantisce un’autonomia di tutto rispetto.

Ovviamente la riduzione di peso e dimensioni comporta dei sacrifici, come un mirino EVF non all’altezza di quello presente su A7III o A7SIII, un unico slot per le schede di memoria SD, un’impugnatura meno profonda e la mancanza dei tasti personalizzabili e del joystick, strumento molto comodo per la selezione del punto di messa a fuoco e utile per navigare comodamente il menù in assenza di un touchscreen più funzionale.

Sony A7C: prezzo e disponibilità

  • Prezzo per il corpo macchina €2.100
  • Disponibile dal 15 settembre 2020

Sony A7C è disponibile dal 15 settembre 2020 a un prezzo di 2.100 Euro per il corpo macchina e di 2.400 euro per il kit composto da fotocamera e ottica Sony FE 28-60mm f/4-5.6.

Nei primi mesi del 2021, lo street price si aggira tra i 1600 e i 1800 euro per il solo corpo, mentre con la lente kit il prezzo sale a 2000 euro. A conti fatti si tratta di una delle full-frame meno costose tra i modelli usciti nel 2020 e della più economica tra le A7 di Sony.

Sulla stessa cifra è possibile trovare A7III, opzione che ci sentiamo di consigliare a tutti coloro che stanno cercando una mirrorless full frame per la fotografia.

Caratteristiche principali

Sony A7C si potrebbe definire una A7III nel corpo di una A6600, ma pur avendo lo stesso sensore CMOS Exmor R e capacità fotografiche comparabili, presenta degli aggiornamenti importanti che ne fanno un modello unico all’interno della gamma A7.

Escludendo il design, di cui parleremo in maniera più approfondita nell’apposita sezione, la prima novità che salta all’occhio è la presenza dello schermo vari-angle, che, a differenza del display di A7III, si può orientare verso l’utente o chiudere completamente per evitare danneggiamenti durante il trasporto. Questa novità è una manna dal cielo per vlogger, YouTuber e per tutti coloro che effettuano spesso riprese in soggettiva o si occupano di reportage.

Tuttavia, limitare i benefici del display orientabile alle riprese video sarebbe riduttivo. Chi si occupa di fotografia sa quanto possa essere scomodo doversi abbassare per guardare lo schermo mentre si effettuano scatti dal basso o al di sopra della testa, situazioni nelle quali il nuovo schermo orientabile di A7C si rivela comodissimo.

Anche se Sony per motivi di spazio ha dovuto rinunciare all’ottimo mirino elettronico (EVF) presente sulle fotocamere della serie Alpha a favore di un EVF più piccolo e decentrato, il display di A7C riesce a compensare egregiamente questa mancanza. Siamo certi che la sua presenza sarà ben vista da chi utilizza la fotocamera per le riprese video ma meno per chi, come chi scrive, si occupa principalmente di fotografia e preferisce utilizzare il mirino per comporre lo scatto.

Del resto il carattere ibrido di A7C è un tratto distintivo che Sony ha sottolineato introducendo lo stesso processore Bionz X presente su A7R IV, che consente alla piccola full frame Sony di sfruttare al meglio il sistema autofocus ibrido da 693 zone a rilevazione di fase e 425 zone a rilevazione di contrasto, oltre a funzioni come il Real Time AF per il tracciamento del soggetto in tempo reale e l’Eye AF, ideale per i primi piani in movimento e per la faunistica.

Il sistema di messa a fuoco automatica è formidabile, come su tutte le recenti Sony Alpha, e riesce a seguire i soggetti in movimento in maniera impeccabile anche in modalità scatto continuo e con condizioni di luce sfavorevoli. La messa a fuoco è istantanea e molto precisa ma attenzione, se non siete abituati all’Eye AF, dopo averlo provato, sarà difficile tornare indietro.

Il sensore full frame CMOS Exmor R retroilluminato da 24.2 megapixel con stabilizzazione integrata (IBIS) su 5 assi è lo stesso presente sull’ottima A7III e garantisce scatti di buon livello anche in condizioni di luce sfavorevoli con un contenimento del rumore notevole nonostante la risoluzione elevata.

Tra le novità c’è anche la batteria NP-FZ100 che aumenta sensibilmente l’autonomia di A7C rispetto a A7III, oltre al comodissimo ingresso USB-C per la ricarica che segna un passo in avanti decisivo rispetto all’ormai obsoleto micro USB utilizzato sui modelli precedenti.

Costruzione e ergonomia

I materiali premium tipici della serie Alpha di Sony sono ben valorizzati da un design vintage davvero bello che distingue nettamente A7C dalle altre A7. Il corpo in lega di magnesio disponibile in colorazione grigio/nera o nera è resistente a polvere e schizzi. L’impugnatura è caratterizzata da una texturizzazione molto bella mai vista sulla serie A7, ma le dimensioni ridotte la rendono un po’ scomoda rispetto a A7III e A7S III.

La full frame compatta di Sony pesa appena 509 grammi, un etto e mezzo in meno di A7III (650g), e misura 124 x 71 x 60 mm, dimensioni che la pongono all’apice della serie A7 in termini di compattezza. Per ottenere questo risultato senza rinunciare al sensore pieno formato, Sony ha rimosso l’EVF, tipicamente posizionato nella zona centrale del corpo macchina dove le reflex hanno il pentaprisma, sostituendolo con un più piccolo e decentrato mirino elettronico di cui abbiamo parlato in precedenza. Al suo posto troviamo l'alloggio per la slitta che consente di collegare gli accessori compatibili come il microfono esterno Sony XL3.

Pur essendo più compatta sulla carta rispetto a Sony A7III (127 x 96 x 74 mm), impugnando A7C si ha la sensazione di maneggiare una fotocamera di uguale spessore. Probabilmente questo feeling è dovuto alla presa meno pronunciata che la rende più scomoda da impugnare.

La situazione cambia radicalmente quando si monta l’ottica FE F4-5,6 da 28-60 mm inclusa nel kit che pesa appena 106 grammi. L’abbinamento con l’obiettivo collassabile consente di ottenere quello che Sony definisce “il sistema fotocamera-obiettivo più piccolo al mondo”.

Il posizionamento dei tasti è molto intuitivo e ben pensato, anche se rispetto a A7III si nota la mancanza dei tasti personalizzabili (C1, C2 e C3) e del Joystick per la messa a fuoco, in parte compensata dal touchscreen. Sony ha inoltre deciso di riproporre un tasto dedicato alla registrazione video facile da raggiungere e di dimensioni adeguate, molto simile a quello di A7S III. Peccato manchi anche la ghiera frontale presente su A7III, molto comoda in fase di scatto. Diversa anche la ghiera di selezione delle modalità, di dimensioni leggermente inferiori, mentre la ghiera degli EV è rimasta identica a quella delle A7 più recenti.

Il display è facile da orientare, da un’idea di solidità ed è molto luminoso, caratteristica che lo rende ben visibile da tutte le angolazioni a meno che non lo si esponga a una forte luce diretta. Purtroppo i comandi touch sono limitati e passando da uno smartphone recente al display di A7C si ha la sensazione di tornare indietro di qualche anno. 

Il mirino elettronico (EVF) posto sulla parte sinistra della fotocamera è di dimensioni inferiori rispetto al classico EVF delle Alpha e non è il massimo della comodità se siete abituati a guardare in camera con l’occhio sinistro (come chi scrive). Pur avendo lo stesso pannello del mirino di A7III, le minori dimensioni determinano una perdita di dettaglio visibile che potrebbe pesare per chi è abituato a comporre con il mirino.

Prestazioni

Grazie al sensore full frame CMOS Exmor da 24.2MP stabilizzato su 5 assi presente anche su A7III (una delle migliori fotocamere full frame che abbiamo provato) A7C è in grado di produrre scatti di ottima qualità, soprattutto se abbinata alle ottiche Sony G Master.

La gestione delle ombre è ottima, come anche la tenuta a ISO alti. La sensibilità ISO va da 100 a 51,200 e in modalità estesa raggiunge ISO 204,800 consentendo di scattare a ISO 50. Il sistema AF di A7C riprende molte funzioni già apprezzate su A7III come l’Eye AF, che grazie al processore Bionz X presente anche su A7R IV può essere utilizzato anche in tempo reale durante le riprese video.

Questo significa che in modalità AF, una volta agganciati gli occhi del soggetto, A7C riesce a tenere a fuoco il volto in maniera estremamente precisa, caratteristica che insieme al formato 4:3 del display la rende ideale per vlogger e YouTuber. In aggiunta i 693 punti di messa a fuoco a fase e 425 a contrasto aiutano a rendere il sistema AF estremamente rapido, quasi immediato.

Lo stabilizzatore del sensore è di dimensioni ridotte rispetto a A7III e, pur riuscendo ad evitare il micro mosso, a mano libera non garantisce prestazioni eccellenti.

Stando a quanto dichiarato da Sony, la batteria di A7C permette di effettuare circa 680 scatti (con mirino) e 740 utilizzando il monitor LCD. Durante le nostre prove abbiamo fatto un uso misto (riprese, lunghe esposizioni, scatti a raffica) quindi non possiamo confermare o smentire tali cifre, ma la batteria nel complesso sembra avere prestazioni sovrapponibili a quelle di A7III e riesce a garantire un’autonomia più che sufficiente.

Il nuovo otturatore elettronico permette di scattare raffiche da 10fps (circa 115 RAW compressi e 223 JPEG in modalità scatto continuo) che, unite al sistema di messa a fuoco automatica, consentono di seguire un soggetto in movimento in modo preciso e costante generando delle sequenze di fotogrammi di qualità elevata. Il sistema va leggermente in difficoltà quando manca l’illuminazione sul soggetto e capita di ottenere dei fotogrammi non a fuoco.

Per quanto riguarda la parte video si possono effettuare riprese in 4K ad un massimo di 30 fps, come su A7RIV, per circa un’ora prima di andare incontro ai primi segni di surriscaldamento. Per prevenire temperature eccessive Sony ha impostato un limite temporale che, per effettuare riprese da più di 30 minuti, va disattivato dal menu.

In formato Full HD 120fps non è presente alcun limite di ripresa e qualsiasi formato si scelga, l’autofocus consente di utilizzare tutte le funzioni di tracciamento; a questa risoluzione non è presente alcun crop e lo stabilizzatore d’immagine rimane sempre attivo. In sostanza ci troviamo di fronte alle stesse specifiche video di A7III con delle migliorie in ambito AF dovute ad un processore più avanzato.

La nostra prova

Uscire di casa con una A7C in borsa è una sensazione davvero particolare, soprattutto se si considera che la piccola fotocamera da circa mezzo Kg che ci stiamo portando dietro ha un sensore full-frame. Per chi, come il recensore, viene da una reflex APS-C, è davvero incredibile maneggiare una fotocamera pieno formato così compatta. La A7C utilizzata per i nostri test montava un’ottica FE F4-5,6 da 28-60 che, a prima vista, sembra una lente pancake più che uno zoom.

A7C è compatta, leggera e ben rifinita, ma durante i primi scatti abbiamo subito notato la presa poco pronunciata che la rende più scomoda da impugnare rispetto a A7III e A7SIII. L’altra cosa che salta subito all’occhio è la mancanza del mirino centrale, sia a livello puramente estetico che funzionale. Da un lato è incredibile constatare quanto Sony sia riuscita a guadagnare in termini di dimensioni rimuovendo il mirino EVF, dall’altro il mirino elettronico decentrato è piccolo e piuttosto scomodo se si scatta con l’occhio sinistro.

Pur avendo una buona risoluzione, il mix tra posizionamento e dimensioni rendono l’EVF poco piacevole da utilizzare, tanto che per tutta la durata dei test ci siamo affidati al display LCD. Tra le cose che saltano subito all’occhio ci sono la mancanza della ghiera frontale presente su A7III (per tempi o diaframmi) e dei tasti personalizzabili. Sony ha pensato di rimuoverli, ma per chi viene da una reflex o è abituato ad avere una buona selezione di comandi, A7C può risultare scarna. Per fortuna non manca il tasto dedicato alla registrazione video presente anche su A7SIII e posizionato di fronte al pulsante di scatto.

Il display articolato touch è senza dubbio una delle scelte che abbiamo apprezzato di più e che possiamo definire un punto a favore di A7C rispetto a A7III. Ovviamente questo aspetto e la mancanza di un EVF valido rende la nuova FF compatta di Sony molto più adatta alle riprese che alle foto. Un vero peccato, perchè l’ottimo sensore full-frame presente anche su A7III produce scatti di elevata qualità, anche se l’obiettivo fornito con il kit è poco luminoso e presenta diverse limitazioni rispetto alle lenti Sony G Master che abbiamo avuto il piacere di testare su A7SIII, che del resto costano circa il triplo e hanno dimensioni decisamente maggiori.

In generale si tratta di una buona ottica, estremamente leggera e compatta che si sposa perfettamente con la filosofia di A7C. La costruzione è plasticosa, ma la ghiera della messa a fuoco è piuttosto precisa e la qualità dell'ottica è di buon livello. Del resto grazie al display LCD touchscreen abbiamo potuto utilizzare la messa a fuoco a zona con risultati piuttosto soddisfacenti, anche se il touch non consente di zoomare sulle immagini con le dita ed è necessario utilizzare i comandi analogici.

Per provare la fotocamera in periodo di quarantena siamo stati costretti a scattare qualche foto in balcone. Il sistema di messa a fuoco a zona si è rivelato molto preciso, consentendoci di far risaltare singole parti del soggetto e creando uno sfocato più che accettabile considerando che l’ottica Sony FE F4-5,6 28-60 è inclusa nel kit. Dato che Sony non dispone di una vasta selezione di lenti compatte, aggiungere quest’ottica al kit con una spesa di circa 200 euro è una scelta piuttosto conveniente per i possibili acquirenti.

Anche se avremmo preferito che la lunghezza focale partisse da 24mm, con il 28mm siamo riusciti a scattare delle foto panoramiche nelle quali abbiamo messo alla prova la resistenza a ISO alti in notturna  e la gestione delle ombre nelle lunghe esposizioni. In entrambi i casi abbiamo ottenuto risultati soddisfacenti.

Per testare la messa a fuoco su soggetti in movimento abbiamo effettuato degli scatti a fotogramma singolo su un soggetto dopo averlo agganciato con il sistema Real-time Eye AF e una serie di scatti multipli a mano libera su un treno in movimento.

Come potete vedere gli occhi del gatto sono bene a fuoco e l’immagine è ben definita sull’area del volto nonostante il soggetto si fosse fermato per un istante. Anche nel caso del treno, l’area di messa a fuoco selezionata è sempre ben visibile e, pur avendo scattato a mano libera, lo stabilizzatore ha lavorato bene evitando il micromosso. Le prove che abbiamo effettuato su soggetti in movimento in notturna non sono andate così bene, ma sarebbe ingiusto prendere come metro di giudizio dato che la lente kit non ha un'apertura adatta a questo utilizzo.

Nel complesso A7C consente di scattare in maniera intuitiva, ha un ottimo sistema messa a fuoco e utilizzando le funzioni Real-time AF e  Eye AF è facile comprendere perché molti sostengono che il sistema di messa a fuoco Sony sia il migliore sulla piazza. Siamo certi che abbinando A7C a delle ottiche adeguate si possano ottenere ottimi risultati in tutti gli ambiti grazie a alle funzioni AF ottimizzate dal processore Bionz X e a un’eccellente qualità dell’immagine garantita dal sensore CMOS Exmor R da 24.2MP.

Nel corso delle due giornate di prova con utilizzo misto (video, scatti a raffica, lunghe esposizioni) non siamo riusciti a consumare completamente la batteria, a differenza di quanto accaduto, ad esempio, durante la nostra prova con A7SIII.

Molto bene anche il nuovo menù, facile, intuitivo e pieno di opzioni di scatto e ripresa tra cui 3 modalità HDR, diverse funzioni dedicate alle riprese e una vasta selezione di filtri personalizzati ed effetti da applicare direttamente alle registrazioni video.

Concludiamo con le riprese. A causa del lockdown non abbiamo avuto modo di effettuare test approfonditi ma ci siamo dilettati con dei primi piani in ambiente domestico per testare la funzione Real-time Eye AF ottenendo risultati davvero eccellenti. Una volta agganciato il volto del soggetto, A7C è in grado di tenere la messa a fuoco anche con movimenti improvvisi. Anche il tracking AF si dimostra sempre molto efficace, con qualche eccezione nelle scene più buie che, come per gli scatti, non vogliamo considerare indicative visto che la lente kit ha un’apertura massima di F4.

Verdetto finale

Se volete passare a una Full Frame della serie A7, A7C potrebbe essere un ottimo punto di partenza in quanto accessibile, compatta e molto versatile. Questa fotocamera è ideale per chi si occupa di vlogging, YouTube o reportage e ha bisogno di una compagna di viaggio in grado di effettuare riprese in 4K di qualità con un sistema AF eccellente, ma non vuole nemmeno rinunciare alla qualità degli scatti e al formato compatto.

Con le giuste ottiche A7C non ha niente da invidiare a A7III in ambito fotografico, anche se ai fotografi consigliamo quest’ultima per la presenza di un mirino EVF decisamente superiore, oltre che per la presa più comoda. Con A7C Sony propone una fotocamera full frame compatta, estremamente versatile e con specifiche di tutto rispetto, caratterizzata da una buona autonomia e un prezzo di lancio molto interessante.