Sony: addio Sharp, per i pannelli LCD meglio fare con altri

Sony non ha gradito che Sharp abbia ceduto a Foxconn parte delle sue quote di partecipazione nella fabbrica di Sakai, quindi ne esce a sua volta. La casa nipponica ha comunque accordi solidi con altre aziende.

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a cura di Francesco Pignatelli

Sony ha venduto le sue quote di partecipazione legate all'impianto produttivo che Sharp ha costruito a Sakai
, in Giappone, e che viene considerato come la fabbrica più evoluta al mondo per la produzione di pannelli LCD destinati a televisori e a monitor. La mossa è una reazione al fatto che qualche tempo fa Foxconn ha investito pesantemente in Sharp e nella fabbrica stessa, assumendone il controllo come socio di maggioranza (detiene il 46% delle quote).

La fabbrica che Sharp ha realizzato a Sakai, considerata la più moderna per la produzione di pannelli LCD

Sony non ha gradito ed evidentemente non ha interesse a operare a stretto contatto con Foxconn, quindi ha rivenduto a Sharp il suo 7% di quote di partecipazione in Sakai, dopo peraltro aver interrotto anche la partnership con Samsung, sempre per la produzione di pannelli LCD.

Al di là delle peculiarità tecnologiche della fabbrica di Sakai, non sembra che questo divorzio rappresenti un gran problema per Sony, che si è mostrata interessata allo sviluppo di pannelli OLED e che comunque fa sempre parte di Japan Display, la joint venture per la produzione di pannelli LCD e OLED che vede coinvolte anche Toshiba e Hitachi.